E così Blockbuster chiude. Ma non è questa la notizia. Che l’ex colosso del film a uso casalingo avesse vita breve lo si intuiva facilmente. Gli anni ’90, il decennio glorioso del vhs, sono ormai roba di due decenni fa, un’eternità per i ritmi sempre più veloci del progresso. Che crea anche curiosi paradossi. Coi videoregistratori tutti bene o male erano in grado di registrarsi un film o una partita. Oggi o ci si arrende al satellite a pagamento con l’opzione My Sky, oppure bisogna munirsi di un masterizzatore digitale e soprattutto saperlo usare. Provate ad andarlo a spiegare alle vostre mamme, zie o suocere alle quali eravate riusciti con pazienza a insegnare, qualche annetto fa, come programmare il videoregistratore. E poi i tanti che si chiedono come passare un’audiocassetta su cd, visto che i mangianastri per sentirle non esistono più. Ah, quel caro vecchio fruscio prima della nostra canzone preferita. A proposito, prima che li sveli qualche quotidiano nazionale vorrei confessare anch’io i miei scheletri sammarinesi: il primo album di Paola e Chiara comprato a 2.900 lire sul Titano, ovviamente non originale. Mi pento, sia chiaro, dell’acquisto illegale, non della giovanile infatuazione per il coretto “scuuuuuusa” di “Amici come prima”. Anzi, scusate voi se abbiamo divagato. Tornando al punto di partenza, se la notizia non è che Blockbuster chiude, allora qual è? Eccola. C’è un negozio che chiude e, strano ma vero, al suo posto non apre un Compro Oro.