Il 3 maggio 1992. Com’è solito fare nei fine settimana, Giovanni Falcone sta tornando da Roma. Il jet di servizio partito dall’aeroporto di Ciampino atterra a Punta Raisi alle 16.45. Ad attendere il giudice ci sono tre Fiat Croma blindate, con un gruppo di scorta. Imboccano l’autostrada in direzione Palermo. Non vengono attivate le sirene, tanto la situazione appare tranquilla. Alle 17.58, nella galleria nei pressi di Capaci-isola delle femmine, il sicario Giovanni Brusca aziona per telecomando una carica di cinque quintali di tritolo. Pochissimi istanti prima della detonazione, Falcone si accorge che le chiavi di casa sono nel mazzo dell’auto e le toglie dal cruscotto, provocando un rallentamento improvviso del mezzo. Brusca, rimasto spiazzato, preme il pulsante in anticipo: l’esplosione colpisce in pieno solo la Croma marrone. I tre agenti di scorta muoiono sul colpo. La seconda auto, guidata dal giudice, si schianta contro il muro di cemento. Falcone e la moglie non indossano le cinture di sicurezza. Il giudice morirà dopo il trasporto in ospedale.
Vent’anni dopo, la strage di Capaci, una delle pagine più nere della lotta tra la mafia e lo Stato, è di nuovo alla ribalta. Una “denuncia” tanto più forte perché arriva direttamente dai bambini, e per il mezzo utilizzato: il cartone animato.
Argomenti “da adulti” ma trattati con la sensibilità propria dei più piccoli: è il progetto “Giovanni Falcone” che le classi quinte della scuola elementare “Carpignola” di Cattolica han realizzato in cartone animato (utilizzando varie tecniche, dalla plastilina e ai filmati a passo uno in video) conquistando la prima serata di Cartoon Club, il Festival Internazionale del cinema d’animazione e del Fumetto di Rimini.
La manifestazione dedica da sempre grande attenzione ai cartoon sociali e ai temi solidali.
“Oltre i confini”, il progetto a cartoon elaborato dai bambini nell’ambito della solidarietà internazionale, testimonia che, oltre a guardarli, i bambini imparano pure a realizzarli, i cartoon. Con risultati sorprendenti. Ed ora Giovanni Falcone e la strage di Capaci.
A dare il “la” all’operazione è stata la prof.ssa Nadia Vagnini della scuola elementare “Carpignola”, su un progetto promosso dall’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), organizzando sei laboratori per le classi quinte con l’idea di trasportare in cinema d’animazione un testo dedicato proprio a Giovanni Falcone. A dirigere la mano dei bambini, il cartoonist riminese Riccardo Maneglia, con il supporto dello staff di Cartoon Club. La proiezione è prevista il 25 luglio alla Corte degli Agostiniani. “Un omaggio originale e doveroso – spiega il direttore artistico del festival Sabrina Zanetti – per far conoscere ai più giovani a 20 anni dalla strage, chi ha dedicato la propria vita, fino a perderla, per cercare di costruire un’Italia pulita, per non dimenticare la memoria di quegli uomini, caduti insieme con le generose scorte per difendere la libertà e l’eguaglianza sancite dalla Costituzione”.
Programmazione insolita, dunque, quella offerta da Cartoon Club: d’altra parte il festival è anche l’unico in Italia a premiare con il riconoscimento “Signor Rossi” (assegno e stage in uno studio di animazione) il miglior corto d’animazione prodotto in Europa da studenti superiori o di specializzazione cinematografica. Premiazione il 27 luglio alla Corte degli Agostiniani.
Bambini sempre protagonisti: il premio Cartoon Baby, tra le opere in concorso arrivate da tutto il mondo, è infatti assegnato da una giuria composta interamente da critici tra i 7 e i 10 anni.
Tommaso Cevoli