Salvare è mantenere, questo quanto recentemente ribadito dal professor Andrea Carandini, dal 2013 Presidente del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). E tutti noi abbiamo la possibilità, nel prossimo fine settimana, di aiutare a mantenere, e quindi a salvare, siti e beni preziosi semplicemente visitando uno degli oltre 650 luoghi aperti in occasione delle Giornate FAI d’Autunno.
Quest’anno, la delegazione FAI di Rimini ha scelto – come meta per la nostra provincia – Santarcangelo di Romagna. Due sono le aperture straordinarie che attendono appassionati e curiosi: la Rocca Malatestiana (nella foto) e il seicentesco Mangano, situato all’interno dell’antica Stamperia Marchi.
Visitare questi luoghi è un’occasione per tutti per godere di bellezze che pochi altri Paesi possono vantare e – soprattutto – per sostenere il FAI, che aiuta le Istituzioni pubbliche a salvare e difendere questo nostro patrimonio. Partecipando a queste giornate straordinarie e aiutando, quindi, il FAI, potremo contribuire personalmente a far sì che mai più si ripetano tragedie come lo sfondamento del soffitto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, lo scorso 30 agosto, o il crollo del ponte di Genova.
Sono di Alberto Bonisoli, Ministro dei beni e delle attività culturali, queste parole: “Grazie al FAI per quello che fa. Questa ottima iniziativa coinvolge tutto il territorio nazionale, aprendo luoghi normalmente non accessibili, per fare in modo che i cittadini possano toccare con mano e avere esperienza diretta del patrimonio. Grazie a Carandini per aver posto l’attenzione sulla manutenzione”.
È quindi il momento di segnarsi l’appuntamento in agenda: domenica 14 ottobre (9,30 – 12,30 e 14,30 – 18,30) approfittiamo di questa importante occasione. La Rocca Malatestiana, edificata nella seconda metà del 1300 da Carlo Malatesta, attende gli ospiti in cima al colle Giove; il tradizionale Mangano per la follatura dei tessuti, invece, aspetta i visitatori in via C. Battisti, in una delle più caratteristiche strade del borgo clementino (è previsto, per l’ingresso nei due siti, un contributo di pochi euro a persona che verranno devoluti al FAI).
Una chance da sfruttare, quindi, che siamo certi lascerà addosso a chi ne coglierà l’occasione quel certo “nonsoché” che stimolerà la voglia di approfondimento e di conoscenza di patrimoni a noi vicini ma, troppo spesso, sconosciuti.
Roberta Tamburini