Il primo, vero esame di maturità è stato superato a pieni voti. Vincendo paure, incertezze e anche qualche debolezza, gli studenti superiori di Rimini si sono infatti dimostrati preparatissimi in altruismo: oltre 500 di loro sono diventati nuovi donatori di sangue, dopo esami e visita medica.
È il bel risultato conseguito al termine di un “anno scolastico in donazione” condotto da Avis provinciale con 26 conferenze informative di fronte ad una classe di 2.400 ragazzi, di 18 istituti, sia statali che paritari, in pratica tutte le scuole della provincia.
La scuola più altruista si è rivelata l’Istituto Tecnico “Belluzzi-Da Vinci” con 70 donatori, quella più efficiente in relazione al numero di iscritti il Liceo Classico “Giulio Cesare”, 26. “I ragazzi hanno intrapreso questo percorso di vita con entusiasmo e grande senso di responsabilità e impegno civico” commentano soddisfatti da Avis. Studenti promossi, dunque.
Questi numeri sono un ottimo auspicio per il futuro e la testimonianza di quanto sia importante investire nella Scuola e nelle nuove generazioni, “per formare ogni anno nuovi donatori consapevoli, responsabili e con tante donazioni ancora da compiere” rilancia la dott.ssa Simonetta Nucci, direttore del Servizio Trasfusionale dell’AUSL Romagna – ambito di Rimini.
Il Servizio Trasfusionale – insieme con Avis – è quasi “costretto” a questa incessante operazione di reclutamento. “Si può donare fino ad una certa età, e non c’è ricambio generazionale, non c’è turn over tra i donatori” spiega la dott.ssa Nucci.
Uno sforzo enorme, che il Servizio Trasfusionale dell’AUSL Romagna – ambito di Rimini compie con piacere e con il sorriso sulle labbra: avvicinare i più giovani alla donazione è sempre una esperienza positiva e arricchente.
Che trascende anche i numeri, seppur positivi. Lo conferma Paola Piccioni. “Questo progetto è molto impegnativo ma il riscontro è felice, al di là della donazione del sangue. È una sensibilizzazione al dono (per questo alcuni incontri sono organizzati in coppia con Admo per illustrare la donazione del midollo), alla promozione di un ordine di vita sano e alla prevenzione di malattie trasmissibili”.
Sensibilizzazione al dono e importanza della donazione sono la ricetta che Avis porta anche sui banchi degli alunni delle scuole elementari e degli studenti delle medie, con attività numerose in tutta la provincia: senza salire in cattedra si illustrano le funzioni del sangue, il sistema circolatorio e l’importanza della donazione.
Non è la prima volta che gli studenti riminesi si fanno trovare preparatissimi in altruismo: il 27% dei nuovi donatori siede proprio sui banchi, ovvero più di uno su quattro, con punte del 33% in città. Cifre che dimostrano – se ce ne fosse ancora bisogno – che donare non è affatto una… parola morta.
La sfida ora è non perdere i nuovi donatori. “Tra piercing, tatuaggi e comportamenti sessuali non proprio compatibili con la donazione e l’uso di droghe leggere – fa notare la dott.ssa Nucci – sono numerosi i fattori di rischio tra i giovani per uscire dalla popolazione donatori”. Il reclutamento regala enormi soddisfazioni, occorre fidelizzare questi nuovi donatori.
Paolo Guiducci