Alla fine anche Roma si è mossa. Anche se ancora il movimento è lento come quello della “Bomba” che ha fatto ballare per un’intera estate. Ma tutti si augurano che si inneschi la valanga. In Commissione Affari Costituzionali della Camera è iniziato l’esame del provvedimento di legge per il trasferimento dei sette comuni dell’alta Valmarecchia in Romagna. “Serve un piccolo aggiustamento tecnico, ma quel che conta è che finalmente si sia sbloccata la situazione politica” dicono all’unisono gli onorevoli Pini (Lega) e Pizzolante (PdL). Anche al Senato si parla della richiesta dei sette: calendarizzato l’esame dei disegni di legge, sotto proposta dei senatori Berselli (An) e Balboni (PdL). “Ora spetta alle forze politiche lavorare in un’unica direzione affinché in tempi rapidi i cittadini siano soddisfatti”. In valle c’è un 84,1% di sì che attende dal dicembre 2006…
Persino il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino è stufo di stare alla finestra. “Prima il Parlamento deciderà in merito alle richieste dei sette comuni, meglio sarà per tutti. L’incertezza, il limbo, fa male a tutti”. Le parole di Palmiro Ucchielli sono musica per il Comitato Unavalmarecchia. Ma come, Ucchielli, il grande oppositore, ha cambiato idea? “Assolutamente no. Ritengo che quel territorio sia pesarese e tale debba restare, ma c’è stato un referendum, le popolazioni hanno il diritto di conoscere il parere del Governo”. Ucchielli si spiega. “Con la maggioranza larga di cui dispone il Governo avrebbe dovuto risolvere la questione in tempi brevissimi. Invece…”. Il Consiglio provinciale di Rimini intanto è tornato ad esprimersi in merito: un ordine del giorno chiede al Governo di presentare in Parlamento a breve il disegno di legge per il passaggio di regione dei sette comuni. E Ucchielli, pensa di far seguire alle parole qualche azione concreta? “Quando mi pronuncio in situazioni ufficiali, lo faccio da presidente”. Stante questa situazione, tutti si domandano quali rapporti possano esistere con gli amministratori della vallata. Ucchielli fuga i dubbi. “Lavoro sempre con lo stesso impegno, e sono sempre in zona. E abbiamo licenziato dopo soli 6 mesi il ponte di Torello, senza che l’Anas scucisse una lira. Anzi, se continuerà nel proposito, si profila un contenzioso in tribunale”.
Chi applaude alla discussione in Camera e Senato è Mauro Gardenghi. Il segretario generale di Confartigianato Rimini è stato il primo a realizzare un’iniziativa concreta per la Valmarecchia unita. E senza l’approvazione dei colleghi pesaresi… “prima del referendum, non abbiamo preso alcuna posizione. Di fronte alle legittime richieste di una valle, siamo intervenuti. Si tratta di valorizzare i motivi reali che spingono al passaggio di regione. Ci auguriamo che un disegno di legge unico esca in tempi rapidi. La Valmarecchia unita è una risorsa per Rimini”. Ma i tempi lunghi sono estenuanti. “Se entro l’anno non si muoverà nulla, ci attiveremo con manifestazioni pubbliche” avverte Bianca Barbieri, presidente del Comitato.
P. Guiducci / R. Celli