L’emergenza casa è… il mutuo che ti mangia tutto lo stipendio, quella che non ti fa trovare l’appartamento in affitto se hai dei bambini, o se possiedi un animale domestico, o se sei un cittadino straniero. Un’emergenza che a Rimini ha ormai grandi numeri: quelli delle giovani coppie, degli studenti e dei lavoratori del ceto medio che sono impossibilitati sia ad acquistare sia ad affittare. L’emergenza è quella degli sfrattati, i circa 400 dello scorso anno. Quella di 1.305 famiglie nel comune di Rimini, che salgono 2.076 considerando l’intera provincia, in lista d’attesa per un alloggio popolare, molti da anni non riceveno risposta, ma rimangono speranzosi di ottenere prima o poi un’assegnazione. Persone che annualmente devono presentare l’Isee, per mantenersi in postazione utile in graduatoria.
Ma tra i numeri dell’emergenza abitativa di questo 2008, vanno conteggiate anche le 1.875 richieste per il Fondo Affitti e le 3.519, di tutti i comuni della provincia. Fondo per l’Affitto costituito da fondi regionali e comunali, grazie al quale, nel 2007, sono state evase 1.606 domande delle 1.954 pervenute, con un importo medio erogato di 1.195 euro annui a famiglia.
“L’Acer si è mossa anche per reperire alloggi sul mercato. – spiega Franco Carboni, Direttore Generale – C’è un accordo fatto con il Comune per l’emergenza abitativa, circa 114 alloggi privati assegnati a rotazione. Ma chi va in emergenza sono solitamente casi segnalati dai Servizi Sociali sui quali c’è già un progetto ben definito di reinserimento. Non ci sono fenomeni di sfratto in edilizia pubblica. Gli affitti si aggirano sulla media dei 108 euro al mese a carico dell’inquilino e su 208 provvedimenti di decadenza del contratto per morosità oltre i tre mesi, solo 4 alla fine sono stati mandati via, gli altri si sono messi in regola. Oggi l’intransigenza in certe situazioni, diventa un deterrente per arrivare ad un accordo. Inoltre non abbiamo più le occupazioni abusive, vera guerra fra poveri”.
L’emergenza abitativa ormai sta bussando alle case anche delle cosidette famiglie della classe media, dove il marito lavora e la moglie si arrangia a fare qualche ora, magari con figli adolescenti a scuola.
Dall’ultima classifica Istat di ottobre con il loro reddito di 1.100 euro netti al mese, sono sul primo gradino della discesa per la povertà. Oggi, che a Rimini si parla di intere aziende che contrattano la cassa Integrazione Guadagno, la situazione diventa tragica. Il comparto Scm, ad esempio, una delle aziende riminesi più solide, lascia a casa quasi 200 operai con riduzione di orario e da gennaio altri 400 nelle aziende di Villa Verucchio. Questo per un padre di famiglia significa non potere più assolvere ai suoi doveri. In primis pagare l’affitto, perché a mangiare non ci si può rinunciare.
Il “caso Famiglie Insieme
Dalla Caritas Diocesana fanno sapere che “Famiglie Insieme” ha sospeso i prestiti per mancanza di fondi. Non riescono più a stare dietro all’aumento esponenziale di richieste di prestiti, circa una ventina a settimana.
“Vengono per essere aiutati nei piccoli doveri quotidiani – spiega Cipriani, uno dei responsabile del servizio – pagare l’affitto è tra le prime richieste, poi le utenze, fare la spesa, far fronte all’imprevisto, come la rottura di un tubo o le cure mediche, il dentista. Ormai anche le famiglie fino a poco tempo fa cosidette normali, non arrivano più neppure alla seconda settimana”.
Le soluzioni del Comune
Insomma, l’emergenza è più che tangibile. Proprio per questo il Comune di Rimini sta cercando soluzioni che possano risolvere in parte il problema.
“Attualmente sono in costruzione 293 alloggi di edilizia a canone calmierato che saranno terminati nei prossimi due anni e una piccola parte nel 2011 – sottolinea l’assessore alle Politiche abitative, Anna Maria Fiori – sono già stati assegnati tramite bando i primi 14 alloggi in via Orsoleto. Appartamenti di 70 mq. con garage, balconi, logge e cantina, tutto con un affitto mensile di 330 euro. Sul versante dell’edilizia residenziale pubblica attualmente sono in costruzione a Viserba altri 50 alloggi che verranno ultimati nei primi mesi del 2010”.
C’è poi il progetto attivato con Eticredito.
“Si tratta di una concessione di tre mensilità per chi si trova in momentanea difficoltà nel pagare l’affitto. Per nuovi contratti di locazione a canone concertato c’è la possibilità di chiedere la fideiussione bancaria, di cui l’Amministrazione si fa garante. Per queste azioni il Comune si è impegnato per 170mila euro, più il contributo della Fondazione Carim per abbattere il costo degli interessi e il costo di avvio pratica. Per il 2009 è in programma una nuova azione su tutto il territorio con il contributo operativo di tutte le associazioni di categoria, delle associazioni proprietari, dell’associazione industriali, costruttori e coop di costruzione per contrastare un mercato degli affitti generalmente problematico”.
La sensazione è che per risolvere tutti i problemi, serviranno come minimo una cinquantina di anni.
Cinzia Sartini