Modelli di crescita fondati su riuso, riciclo e smaltimento ecologico. Il tutto al fine di sviluppare un pensiero che porti a maggior equità sociale e al rispetto dell’ambiente.
Le attese di equità e giustizia e l’invito ad avere a cuore la “cura della casa comune” contenute nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco sono sempre più impellenti. Lo si comprende dagli squilibri sempre più evidenti in tutto il pianeta e nelle emergenze sanitarie e ambientali che in questi ultimi tempi si stanno manifestando in ogni parte del mondo. Proprio per questo Papa Francesco ha invitato i giovani economisti, studiosi, imprenditori, ricercatori ad Assisi dal 26 al 28 marzo per stipulare un patto che porti ad un nuovo modello di sviluppo economico, quella che dallo stesso pontefice è stata definita The economy of Francesco, sulle orme del Santo di Assisi.
Proprio sui temi di questa economia, definita dal Papa “ecologia integrale”, è stata indetta la tavola rotonda dedicata all’Economia circolare, nella Sala “San Gaudenzo”, tappa riminese di una roadshow che sta attraversando sette città dell’Emilia Romagna per confrontarsi con il mondo del lavoro e delle imprese, delle organizzazioni di categoria, delle istituzioni e della società civile, al fine di accrescere la consapevolezza attorno a un modello culturale d’impronta umanistica che porti a un nuovo sviluppo equo e sostenibile nelle comunità territoriali.
Organizzata da Sara Cirone Group Società Benefit con ilPonte e l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Rimini, “Economia circolare: nuovi modelli di produzione e consumo per il territorio” si è aperta con un monito.
“Noi siamo la prima società a produrre rifiuti in maniera esponenziale, e non sappiamo smaltirli. – ha ricordato il direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, don Pierpaolo Conti – Inoltre, prendiamo le risorse dalla natura come se fossero inesauribili, ma non è così. «Usa e getta» è una frase – e un comportamento – icona di una crisi che sottende un modello di economia, società e futuro. Ci va bene questo modello?”.
“Attribuire a tutte le persone la stessa dignità, è un indice importante di una economia per l’uomo. – è uno dei passaggi chiave del contributo del Vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi – E anche l’idea di città deve considerare questi aspetti, nel rispetto e nella valorizzazione delle peculiarità di tutti i suoi abitanti”.
Design, chi è costui? E cosa c’azzecca con ambiente ed economia circolare? Roberto Ossani (docente di Design della Comunicazione ISIA Faenza) è partito dall’invenzione dal TrattoPen (1976) “i cui forellini per l’aria sul tappo sono stati realizzati per evitare che i bambini ingerendoli potessero soffocare”, per mostrare come “ogni progetto guarda al futuro ma la creatività deve anche tener conto delle sue conseguenze. E un bravo designer si preoccupa di tutto il progetto, persino del fine vita dell’oggetto creato: è un’assunzione di responsabilità”.
Quella della Top Automazioni, azienda leader nel settore, è una vera e propria case histories. “I pezzi utilizzati in azienda sono riciclabili, e dagli scarti di ferro abbiamo costruito una nuova macchina. – è orgoglioso il presidente dell’azienda di Poggio Torriana, Bruno Bargellini – Siamo un’impresa etica, e oltre all’ambiente prestiamo tanta attenzione alle persone, al welfare aziendale”. Palestra, visite mediche in azienda, parco giochi aziendale per bambini, mamme e nonni, musica scelta dai dipendenti, orari flessibili: sono alcune delle iniziative adottate da Top Automazioni. “L’azienda è una grande famiglia: se stiamo bene tutti, viviamo meglio e siamo anche più produttivi. E i risultati lo confermano”.