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È tutto vero quello che sappiamo sul cibo?

Parliamo di cibo: croce e delizia di migliaia di donne che si ritrovano, un’estate dopo l’altra, con la classica rivista in mano ad assorbire ogni piccola nozione e consiglio: “Come associare i cibi nel modo corretto?”, “Ecco il condimento più ipocalorico del momento”, “Cucinare light, tutti i consigli”… cosa non si farebbe pur di non ingrassare. Ma è tutto vero quello che sappiamo o pensiamo di sapere sul cibo?
Sappiamo davvero distinguere cosa fa ingrassare e cosa no? Cosa veramente è dannoso per il nostro organismo e cosa no?
Cominciamo a sfatare un po’ di falsi miti e ad allontanare gli spettri dalla tavola.
I carboidrati sono i primi ad essere buttati giù dalla torre; ma non tutti sanno che la pasta, se è di grano duro, un pò al dente e preceduta da un’insalata non fa male alla linea. Stessa cosa vale per il pane e la pizza. Se sono fatte con impasti integrali di grano tenero e cereali come il farro, l’orzo, l’avena, la segale, il miglio, il riso integrale, l’amaranto, il grano saraceno, la quinoa ecc. sono più salutari.
Dopo i carboidrati, gli altri “cattivoni” della lista sono i grassi. Non tutti fanno male, tranne quelli saturi (che vanno limitati) e quelli idrogenati (che vanno scartati). E cosa dire delle proteine? È vero che quelle della carne sono le migliori? Non è detto. Infatti quelle dei legumi sono ottime, insieme al pesce. Se si parla di proteine, vengono subito in mente le diete iperproteiche, ma attenzione. Queste sono pericolosissime e sembrerebbe che facciano aumentare il rischio di tumori.

Quanto costa mangiar bene e sano?
La crisi economica ha inciso molto sulla qualità alimentare, perchè si sta a guardare di più il costo che gli ingredienti di cui è composto il cibo. Questa crisi può essere comunque vista come un’opportunità da sfruttare: invece di andare a cena fuori, si potrebbe restare a casa a sperimentare nuove ricette. Numeri e studiosi parlano di un paradosso: chi è più povero è più obeso, soprattutto nei paesi statunitensi. Obesità e sovrappeso sono più frequenti in alcune categorie di persone: nelle fasce d’età più avanzata, tra chi ha un titolo di studio basso o assente, tra chi ha molte difficoltà economiche. Gli alimenti che non fanno bene spesso costano molto meno. Per non dire che uno che ha problemi spesso si consola attraverso il cosiddetto cibo spazzatura.
Per tutti vale la regola d’oro dell’andare a fare la spesa quando si è soddisfatti e non affamati; inoltre quando si compra da mangiare, ci si dovrebbe domandare a chi fa bene quello che si sta comprando. Fa bene a me? A chi me lo vende? Al mondo? Dovrebbe far bene a tutti e tre. Se fa bene solo a chi me lo vende, si capisce che c’è un problema. Ma se non fa bene anche a lui è sbagliato, perché verrebbe messo fuori mercato e alla fine sparirebbe. Non va bene neanche, e si capisce, se non fa bene all’ambiente. Se proprio devo spendere qualcosa di più, meglio allora scegliere il locale che mi fa mangiare bene, con materie prime di un certo tipo, a km zero, anche per valorizzare chi produce in maniera sostenibile. Fare le cose bene costa un pò di più e quel pochino va riconosciuto.

Alessia Gabrielli