Come sempre è un’impresa trovare reo confesso chi ha perso le elezioni. A sentire i politici se c’è qualcuno che ha perso è di certo nel fronte opposto. Ma se non sapremo mai chi ha perso, di certo questa volta sappiamo chi ha stra…vinto: Lega e Italia dei Valori. Gli uni (o forse gli unni?) hanno sfondato i “confini celtici” alla conquista della pianura (pur sempre padana); gli altri mostrano lo stesso sguardo feroce, anche se dall’altra parte del fronte. Entrambi voraci, più che combattersi fra loro, si sono nutriti alla tavola dei loro alleati. È il trionfo del celodurismo, della politica a muso duro, una volta si diceva degli estremismi (non più in eschimo, ma in camicia verde o in giacca e cravatta) dove troppe volte l’insulto pare l’arma dialettica più utilizzata, il massimo del ragionamento politico possibile.
Grazie a Dio non è sempre così. E anche se in qualche caso ci sono state le prime avvisaglie di questo clima, i politici locali sembrano voler usare toni più urbani. E ci auguriamo che continuino a farlo, soprattutto i due candidati alla Provincia, utilizzando questi 10 giorni che ci separano dal secondo voto, per spiegarci i loro programmi meglio di quanto non siano riusciti a farlo fino ad ora.
Per il resto il nostro territorio non sembra essere stato sconvolto da cambiamenti significativi come accaduto in buona parte dell’Italia. L’importante avanzata in termini di percentuale del centrodestra non ha per ora portato a particolari rivoluzioni. L’annunciatissima vittoria di Bellaria è stata compensata in negativo dalla perdita di Morciano e se i dati delle provinciali mettono in seria prospettiva la conquista del capoluogo, i giochi sono lontani dall’essere conclusi. Infatti non è affatto certo che il Pd continui a perdere consensi (per le difficoltà di una gestazione infinita), cosa che del resto potrebbe accadere anche al neonato Pdl (come insegna la sofferta decisione sul candidato alla Provincia). Insomma una realtà in movimento per i due capibastone della politica nazionale e locale, che oltre ai problemi interni avranno d’ora in poi nei loro maggiori alleati due brutte gatte da pelare.
Giovanni Tonelli