“Oggi la voce del creato ci esorta, allarmata, a ritornare al giusto posto nell’ordine naturale, a ricordare che siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita. La disintegrazione della biodiversità, il vertiginoso aumento dei disastri climatici, il diseguale impatto della pandemia in atto sui più poveri e fragili sono campanelli d’allarme di fronte all’avidità sfrenata dei consumi”: le parole di Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato 2020, con efficace sintesi, ci ricordano l’emergenza ambientale e sanitaria di cui il mondo soffre, ma anche il fondamento spirituale e le conseguenze sociali che la motivano e ne conseguono.
È soltanto uno degli ultimi richiami di Francesco, che, non a caso, ha proclamato un anno speciale per riflettere sull’enciclica Laudato si’, per la cura della casa comune e di chi vive una condizione di fragilità nel contesto sociale.
Tutta questa riflessione del Papa, il suo impegno, il suo stimolo costante e operoso hanno profondamente cambiato il magistero sociale della Chiesa, pur così ricco. È la realtà che viviamo, con le sue urgenti e drammatiche malattie, con questa dichiarazione gridata dai fatti che “tutto è connesso” a dare una forza straordinaria all’enciclica ed in generale ai pronunciamenti di Francesco.
Eppure… quanta fatica a recepirla e ad adottare comportamenti coerenti da parte della comunità cristiana e da parte nostra, persone che della comunità cristiana sono parte!
Il Messaggio che i Vescovi italiani hanno diffuso per la Giornata del Creato di quest’anno ha come titolo Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà (Tn 2,12) . Per nuovi stili di vita, che sottintende l’invito a pensare a come e a cosa consumiamo, a quale e quanta energia impieghiamo, con quali mezzi ci spostiamo, a cosa e quanto mangiamo e a molti altri interrogativi che dovremmo porci.
Abbiamo pensato perciò ad una conferenza pubblica come occasione di riflessione, preparata dal Progetto Culturale della Diocesi, in collaborazione con il Servizio di pastorale Sociale, dal titolo Dipende da noi. Nuovi stili di vita per la custodia del creato.
Ascolteremo un autorevole studioso dei nuovi stili di vita, Adriano Sella, laico missionario, scrittore e conferenziere. Più che un curriculum completo, penso che alcuni suoi titoli ne dichiarino l’ambito di impegno e competenza: Cambiamenti a Km zero; Dal grido al cambiamento. Educhiamoci a nuovi stili di vita con la Laudato si’; Dipende da noi (ci perdonerà il plagio!) e molto altro.
L’incontro, guidato da Simona Mulazzani e ripreso da Icaro TV (canale 91), sarà in Sala Manzoni, via IV novembre, a Rimini, venerdì 25 settembre, dalle 21.
Il VI capitolo della Laudato si’, intitolato Educazione e spiritualità ecologica e, in particolare, il paragrafo “Puntare su un altro stile di vita”, ci ha fornito la motivazione.
“È sempre possibile sviluppare una nuova capacità di uscire da se stessi verso l’altro. Senza di essa non si riconoscono le altre creature nel loro valore proprio, non interessa prendersi cura di qualcosa a vantaggio degli altri, manca la capacità di porsi dei limiti per evitare la sofferenza o il degrado di ciò che ci circonda…Quando siamo capaci di superare l’individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella società” (LS 208).
È un messaggio di fiducia nell’uomo, di speranza, oltre che di un impegno da scoprire e portare avanti.
Mirna Ambrogiani Referente diocesana del Progetto Culturale