Home Caffè Scorretto Democraticamente

Democraticamente

Sarà stata almeno la quinta volta che lo beccavo sui canali Mediaset. Evidentemente la nutrita serie di repliche dell’evento dello scorso aprile al Palas rientra nell’accordo commerciale con «Calzedonia»: accordo chiarito anche dal fatto che in sovrimpressione più volte si ricorda, correttamente, che si tratta di una trasmissione promozionale. Ma, lo confesso, non riesco mai a vederne più di pochi minuti. Con tutto il rispetto per le star ospiti della serata, per i costumi, per le belle figliole che li indossavano e per la buona volontà dei personaggi più o meno noti in platea che fingevano di essere spontanei ogni volta che li inquadravano. Nessuna spocchia, sia chiaro. È che quella regia che non si ferma per più di tre secondi su un’immagine proprio non la reggo, soprattutto in seconda serata quando la retina vorrebbe essere dolcemente accompagnata verso il relax. Peccato, perché mi sarebbe interessato approfondire questo famoso concetto di “beach democracy” legato alle linee di costumi in passerella. Poi il mattino dopo, lunedì, leggo che i nostri operatori turistici sono finalmente soddisfatti per il fine settimana visto che Caronte ha riempito le spiagge. Siamo ancora la destinazione che, quando fa un caldo boia, sa offrire una giornata balneare a tutti e per tutte le tasche. Ci servono davvero trattati di democrazia balneare?