Una lattina riciclata consente un recupero di energia utile per tenere acceso per 3 ore un televisore da 14 pollici. Se le lattine in questione sono 37, si può produrre una caffettiera da tre persone. Con 70 lattine, il risultato può essere una padella wok. 800 lattine possono mutare in una bicicletta. Potenza del riciclo.
Un cambio nella mentalità sprecona può trasformarsi in una maggiore attenzione ambientale ma anche in economia sonante.
Perché lo scarto, oggi, non esiste e tutto (o quasi) può tornare in vita ad essere utile una, dieci, cento volte. Tanto che la contrazione dei consumi non impedisce la crescita dell’industria del riciclo. Lo attestano i numeri: il recupero cresce. Nel 2011 sono state riciclate 40.800 tonnellate di imballaggi in alluminio (il 60,7% dell’immesso sul mercato). Rilegno, il Consorzio per la raccolta, recupero e riciclaggio degli imballaggi in legno, rilancia: gestito 1 milione e 796 mila tonnellate di rifiuti legnosi.
Di questi 1 milione 340 mila tonnellate di imballaggi hanno imboccato la strada del riciclo, il 58% dell’immesso al consumo. Sono alcuni degli incoraggianti numeri presentati alla XVI edizione di Ecomondo, la fiera di Rimini dedicata al riciclo e al recupero, la più importante in Europa.
La filiera della plastica fa registrare sempre buoni risultati: si tratta di un settore nel quale l’Italia ha ingranato la marcia ma “si può fare molto di più – assicura l’esperto Luciano Morselli, direttore scientifico di Ecomondo – non appena avremo le idee più chiare sulle differenti tipologie di materiale e le diverse possibilità di recupero”.
Dopo sedici anni, questa edizione di Ecomondo è l’ultima per Morselli: dal 2013 passerà il testimone al professor Fabio Fava, ordinario di biotecnologie industriali e ambientali alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna.
Dal riciclo alle rinnovabili, l’energia è sempre positiva. Un settore nel quale Rimini può fare la voce grossa. Per numero di impianti fotovoltaici ed energia prodotta, il capoluogo della Provincia è tra i maggiori in Regione.
Anche le vetture non possono più essere etichettate come “fuori uso”. Con il riciclaggio a fine vita, la corsa delle auto può prolungarsi ben oltre l’arrivo in un autodemolitore. “Tutto ciò nonostante la riduzione delle immatricolazioni e il consistente numero di veicoli fuori uso esportati – avverte l’ingegner Salvatore Di Carlo di E&D – , in molti casi uscendo dal circuito virtuoso del riciclo del recupero”.
Le aziende riminesi in passerella ad Ecomondo erano quattordici, tutte convinte che riciclando si risparmia e ci si guadagna. Provincia e Comune di Rimini fanno la voce grossa, I-Novatech di Pennabilli rappresenta l’alta Valmarecchia. Energia solare, in particolare con Arkimede, generatore di energia elettrica che alimenta lampioni, cartelloni pubblicitari luminosi, pannelli indicatori di velocità.
“Siamo più che mai consapevoli che il riciclo è una delle componenti più dinamiche della green economy” assicura Bruno Rea, presidente del Cial. Il mercato del lavoro ambientale, tra il 1993 e il 2006, ha registrato un incremento del 40,9% di occupati.
Anche per questo “intendiamo attivare un incentivo fiscale per l’assunzione di 60mila giovani esperti sotto i 35 anni, da impiegare in alcuni settori della green economy applicando un credito di imposta alle imprese che assumono a tempo indeterminato”. Lo ha ribadito il ministro dell’Ambiente Clini. Dove? A Rimini, sponda Ecomondo, naturalmente.
P. Guiducci /P. Placuzzi