Doveva essere la settimana della riscossa. In campo e dietro la scrivania. Scalare la classifica e dare alla società un futuro sempre più solido. Doveva. Perché nel giro di poche ore, il Rimini, perde tutto. O quasi. Al “Neri”, la squadra di Oscar Brevi, lascia spazio al Santarcangelo in un derby deciso da un gol di Margiotta (nella foto), derby che ha mostrato un’assenza di idee imbarazzante. La palla invece di essere verticalizzata viaggiava sempre in orizzontale se non addirittura all’indietro con alcuni giocatori irriconoscibili, vedi Di Maio puntualmente saltato dagli avanti clementini. Un derby che ridimensiona e di tanto le aspettative di un Rimini costruito per stare lassù in alto e che, invece, lotterà molto probabilmente fino alla fine per non retrocedere. Quello che più preoccupa è l’involuzione che hanno dimostrato Ricchiuti e compagni: zero idee, zero cattiveria. E alla fine è arrivata anche la contestazione della Curva. Se le cose non vanno bene in campo, figurarsi fuori. Al momento di andare in stampa (lunedì 7 alle ore 17) notizie del fantomatico sceicco non ce ne sono. Pensare che dopo la partita casalinga con il Teramo, il suo interlocutore aveva detto che “entro dieci giorni sistemeremo tutto”. Di giorni ne sono passati quindici e dei “petrodollari” non c’è neppure l’ombra. La speranza, naturalmente, per il bene della società è che tutto vada a buon fine, ma le sensazioni non sono assolutamente positive. Intanto è certo il passo indietro del gruppo inglese della Luukap che dopo il 4 dicembre ha ritirato la sua proposta di acquisto. E adesso diventa fondamentale per il futuro la partita di L’Aquila perché se anche quella dovesse andare male, Brevi non mangerebbe il panettone.
Francesco Barone