di Giovani Tonelli e Paolo Guiducci
Dal campo al Parlamento, spigolature e aneddoti”. Aveva voluto dare questo titolo al libro che, pubblicato con le edizioni de ilPonte nell’anno 2008, raccontava i primi 80 anni della sua vita. Il titolo all’inizio non mi aveva convinto, ma aveva ragione lui: esprimeva pienamente la sua parabola politica ed il suo ricco significato. Armando era davvero espressione di quel cattolicesimo politico dall’animo popolare che aveva come suo grande rappresentante l’ amico ravennate Benigno Zaccagnini, della cui corrente, vicina alla sinistra democristiana, Armando ha sempre fatto parte. Ora ci ha lasciato. Sposato con Maria Grazia, ha avuto quattro figli. Il più grande, Marco, è sacerdote.
Nato a Coriano quasi 95 anni fa, contadino figlio di contadini, e mezzadro, era entrato nel direttivo della federazione mezzadri della Cisl, e successivamente catapultato a San Marino in qualità di dirigente della Confederazione Democratica.
Contestualmente seguiva la politica italiana.
La sua formazione religiosa nell’Azione Cattolica e sociale nelle Acli, nella cooperazione (sarà presidente di Confcooperative riminese per 20 anni) e nella Cisl, gli ha consentito una ricca crescita personale aperta al mondo del lavoro. Come protagonista del cattolicesimo democratico romagnolo, inizia la sua carriera politica come Consigliere provinciale della Valconca dal 1968 al 1970 e vice presidente della Provincia di Forlì-Cesena-Rimini. Il grande salto lo spicca nel 1976, quando approda in Parlamento, dove fu senatore Dc per cinque legislature fino al 1994. Sostenne convintamente la stagione dell’Ulivo e, nel 2008, si iscrisse al PD. È stato forse l’unico parlamentare italiano a chiedere ripetutamente la riduzione del suo vitalizio. Anche se in pensione, seguiva ancora con passione e interesse quanto accadeva soprattutto nel nostro territorio. Certo, l’attuale situazione politica e sociale lo amareggiava e spesso lo deludeva, ma non era affatto rassegnato. Amava ancora infatti, con lucidità, avanzare proposte, suggerire idee e consigli, mai banali e peregrini. Alla redazione de ilPonte era di casa, come amico e consigliere, anche se sempre discreto e rispettoso.
Armando è stato un uomo di fede, fedele al cielo e alla terra, fino alla fine. E si è preparato per il decisivo incontro con Dio. Ormai debole e affaticato, tre mesi fa ha iniziato a telefonarci in redazione per avvertire che il suo percorso terreno stava per finire. Era sereno, lucido e pronto a spiccare il volo. A tanti suoi amici e conoscenti ha voluto comunicare personalmente la condizione che stava vivendo. Ha scelto personalmente il testo per il suo santino e anche la foto, oltre che una memoria dei fatti che più lo hanno segnato in vita. Ha amato intensamente la vita con le sue gioie e i suoi dolori, e con fede si è fatto abbracciare dal Padre.