I Crabs, come da pronostico, perdono con Rieti. La sconfitta, però, resta un po’ indigesta visto come si erano messe le cose nei primi trenta minuti. Per nulla in soggezione del forte avversario, si è vista all’opera una squadra nel più ampio senso della parola. Chiera, Crotta, Cercolani <+nero>(nella foto)<+testo_band>, Tassinari, e in parte anche Meluzzi e Biordi, senza strafare hanno dato il loro contributo a una difesa apparsa molto arcigna che ha scatenato spettacolari contropiede e un’insolita buona mira. Avanti anche di 10 punti, con Rieti incapace di reagire, i biancorossi hanno iniziato l’ultimo quarto con un +4, non certo decisivo, ma che la diceva lunga sulla prestazione del collettivo. Ma gli ospiti improvvisamente si sono risvegliati dal torpore a suon di “bombe”, infilando a canestro un micidiale parziale di 17-0 che ha spianato loro la strada. È finita con un 53-77 che sicuramente non rende onore alla gara dei Crabs, comunque più che positiva, almeno nei primi tre tempi.
A rendere meno amara la pillola sono arrivati i risultati delle inseguitrici: l’Olimpia Cagliari, ultima a quota 6, ha perso in casa con Palestrina (69-78), mentre Stella Azzurra e Fondi (a quota 8) hanno ceduto rispettivamente a Montegranaro (64-97) e Giulianova (73-68).
Dopo due gare interne, i biancorossi sono ora attesi da una trasferta in terra laziale. Sabato pomeriggio, alle ore 18, scenderanno sulle vecchie tavelle del “Palaluiss” per affrontare l’Asd Luiss che ha esattamente il doppio dei punti di Tassinari e compagni, 20. Fino a questo momento la squadra romana ha realizzato 1.454 punti, con una media di 72.7 a partita. Da 2 tira con una percentuale del 49% (385 realizzati su 787) mentre dalla lunga distanza la percentuale si abbassa clamorosamente al 27% (132 a segno su 494). I romani sono tra le squadre che in media perdono più palle, 14.2, ma ne recuperano anche 7.2. Insomma, una squadra non facile da affrontare, ma se i Crabs di coach Mladenov giocheranno come i primi tre tempi visti con Rieti, il colpo gobbo non è impossibile.
Pier Luigi Celli