Per Ralph e la sua amica Vanellope von Schweerz è giunto il momento del “salto dell’iperspazio” di internet. Missione: trovare un volante nuovo (ovviamente da acquistarsi su ebay) per il gioco della giovane pilota (ricordate il primo episodio Ralph Spaccatutto?), altrimenti “Sugar Rush” è destinata a sparire nell’oblio dei giochi “defunti”. La Disney torna a Ralph e il passaggio nella rete web regala idee a profusione, alcune delle quali geniali e da applausi scroscianti (valga per tutte la scena con le principesse Disney che denota una capacità autoironica per la casa del topo al massimo stadio). Nella rete Ralph e la sua giovane e intraprendente amica scopriranno nuove esperienze e possibilità (in particolare Vanellope trova una nuova competizione, molto più eccitante della caramellosa gara quotidiana) ma anche il lato oscuro della rete (e di Ralph) che non risparmia nessuno quando si tratta di haters (gli “odiatori” che la fanno da padrone sul web quando si tratta di discriminare, senza esclusione di colpi), figuratevi un videogame obsoleto come “Wreck it Ralph”.
Citazioni in abbondanza per tutti, da Star Wars alla Marvel fino alla Pixar (ed è sempre e solo Disney!), per un film d’animazione in grado di spiegare la rete internet meglio di qualsiasi manuale e mette a proprio agio generazioni differenti, adulti compresi che potranno divertirsi con uno spettacolo significativo.
C’è anche spazio per una canzone e il numero musicale è un altro salutare, dinamico e ironico sguardo alla gloriosa tradizione disneyana. Insomma Ralph spacca internet è un sequel di razza, dove si conferma che internet genera opportunità ma anche mostruosità, una Rete dove ci si “incrocia” per relazioni costruite sui gigabyte e non su emozioni reali, digitali e non solide, fittizie e non tangibili.