Doveva essere il derby della verità. Doveva dire se questa Coopsette poteva davvero puntare ai play-off o se si doveva accontentare di vivacchiare. Beh, la risposta è stata chiara: Rimini deve pensare soprattutto a guardarsi le spalle. Perché con Imola è arrivata una sconfitta meritata, in una delle peggiori gare di questo campionato. Sì dirà: “è difficile vincere contro una squadra che tira con il 61% da tre e che ha in campo Bunn e Riley capaci di segnare 56 punti sui 91 totali dell’Aget”. Vero, ma se i Crabs avessero tirato solo un po’ meglio dalla lunga distanza e non con un desolante 26%, se sotto le plance si fosse sgomitato di più (27 rimbalzi Imola, 17 Rimini) e se Scarone e soprattutto Goss avessero giocato una partita appena sufficiente, le cose sarebbero finite in altro modo.
Il derby è stato agonisticamente valido ma tecnicamente povero, con ben 48 palle perse, ed equilibrato fino alle battute finali. Il primo quarto è terminato 27-26, il secondo 47 pari, ancora parità nel terzo (66-66). Poi l’Aget si è dimostrata infallibile in attacco al contrario dei Crabs, che si sono affidati ad affrettate conclusioni oppure a tiri decisamente imprecisi. Unico a salvarsi nel grigiore generale (allenatore compreso), il giovane Kesicki (nella foto Gallini), autore di 17 punti in 34 minuti per un buon 24 di valutazione. McCray invece è rimasto in campo 34’, suo record.
Ora il campionato si ferma per la disputa delle Final Four di Coppa Italia. La sosta giunge a proposito per la Coopsette. I Crabs torneranno in campo nel Lazio contro la Prima Veroli (impegnata in Coppa con Varese, R. Emilia e Soresina) che in casa ha vinto 8 volte su 11 segnando in media 80 punti. All’andata vinse Veroli, ma nessuno in LegaDue sorride in trasferta come Rimini: sei vittorie su 11.
Pier Luigi Celli