Consegna posta a giorni alterni – Il singhiozzo è iniziato a Cesena lo scorso 8 febbraio, ha contagiato Parma e Modena, ora coinvolge anche Cattolica e Misano. E, purtroppo, non è finita. La posta viene consegnata a giorni alterni. O meglio: una settimana viene recapitata il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Quella successiva, il martedì e il giovedì, con una sequenza che somiglia più a un rompicapo che a qualcosa di ragionato.
Le prime “vittime” dei tagli di Poste Italiane sono i nostri confinanti di Cesena. È imbufalito il direttore del Corriere Cesenate, Francesco Zanotti, che è anche presidente della Fisc, la Federazione che mette insieme 130 settimanali cattolici della Penisola. “Lettere, bollette, altra corrispondenza e il Corriere Cesenate arrivano ora 5 giorni su 14. Alla fine è questa la realtà. È inutile nasconderla”.
Vi avevano avvertiti?
“La notizia non è stata diffusa da nessuno ed è bene precisare anche questo. Ne siamo venuti a conoscenza grazie alle telefonate di lamentela degli abbonati che non hanno visto arrivare il nostro giornale. Molti lo aspettano fin dal giovedì. Chi non lo vede nel giorno di uscita spera di riceverlo almeno di venerdì. Ma a chi non arriva nel fine settimana, che se ne fa del Corriere al lunedì? Se poi la settimana di consegna è quella in cui la corrispondenza arriva al martedì?”.
Non erano queste le ultime dichiarazioni delle Poste…
“Da mesi e mesi le Poste assicurano che il recapito a giorni alterni – «a scacchiera» come preferisco definirlo – avrebbe riguardato in Italia 15 milioni di cittadini e i Comuni con meno di 30 mila abitanti e una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato. Una decisione ugualmente preoccupante e contro la quale ci stiamo battendo, a livello di Federazione nazionale dei settimanali cattolici (Fisc), ma non estesa a tutto il territorio nazionale”.
Ora invece arriva l’inattesa sorpresa…
“La posta, salvo quotidiani e raccomandate e alcuni settimanali, non il Corriere Cesenate, perché avrebbe il «difetto» di essere troppo diffuso, viene recapitata ovunque secondo lo schema dei giorni alterni. Non è più questione di 30 mila abitanti. Non c’entra più nulla la densità di popolazione. Sarebbero escluse solo nove aree metropolitane. Cesena sarebbe il primo capoluogo di provincia in cui viene applicato questo nuovo metodo di recapito. Alla faccia dell’attenzione al territorio”.
Dopo la vostra vibrata protesta, ripresa anche dalle agenzie nazionali come il Sir, qualcosa è cambiato?
“La nostra denuncia della scorsa settimana, rilanciata dai maggiori siti e quotidiani italiani, qualcosa ha mosso. La consegna del nostro giornale la scorsa settimana è andata molto meglio, anche se qualche disguido è rimasto ed è stato segnalato dagli abbonati. In generale, possiamo comunque dire che il Corriere Cesenate è arrivato nelle case dei lettori. Insomma, una protesta, la nostra, che non è caduta nel vuoto, ha evitato disguidi ai giornali nostri cugini sparsi nel Paese e ha contribuito a fare chiarezza”.
Cosa vi hanno garantito le Poste?
“Ci hanno fatto sapere che tutta la corrispondenza dei «prodotti postali veloci» verrà consegnata il giorno successivo al ricevimento nel centro di smistamento. A questo materiale sono assimilati i prodotti editoriali, in particolare i settimanali con trattamento da quotidiano, come ad esempio il Corriere Cesenate o il Ponte. In buona sostanza, gli abbonati lo dovranno trovare nella buchetta della posta dal giovedì, visto che viene consegnato alle Poste entro le 12 del mercoledì.
Fin qui sembra che tutto vada bene. Speriamo, aggiungiamo noi. Sì, perché in realtà Poste vuole adottare la consegna a giorni alterni (5 giorni su 14 di calendario) in tutti i Comuni d’Italia, senza tener conto del discrimine dei 30mila abitanti e della densità di 200 abitanti per km quadrato, criteri presenti nella delibera dell’Agcom n. 395 del 2015”. (c.z.)