Scordatevi la prioritaria di vostro fratello. Dimenticate il quotidiano nella buchetta delle lettere, da sfogliare con soddisfazione al mattino. Persino le non attese col sorriso bollette faranno le bizze. Con il rischio di arrivare tardi all’appuntamento con il pagamento. Tutto “merito” di Poste Italiane. E di un piano che rischia di contrapporre cittadini di serie A a cittadini di serie B anche nella ricezione della corrispondenza. Se l’allegra riforma studiata dall’amministratore delegato di PI Francesco Caio venisse spedita così com’è, oltre la metà dei comuni della Provincia di Rimini riceverebbe la posta solo a giorni alterni. Uno schema lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì che – visti i tempi di consegna attuali – sembra fatto apposta per non essere rispettato. “Una scelta del genere è assurda e penalizza ancora una volta gli utenti di un servizio pubblico tuttora finanziato dallo Stato” commenta la sua contrarietà al progetto Vito Brussolo, della Lega Comsumatori Acli Rimini.
L’impianto messo a punto da Caio si basa sue due punti nevralgici: la consegna a giorni alterni della posta e l’aumento delle tariffe postali. In pratica, il 25% della popolazione potrà guardare in buchetta o attendere il postino soltanto a giorni alterni. Una “riforma” che sarà attuata gradualmente tra il primo ottobre 2015 e il febbraio 2017: si parte dallo 0,6% della popolazione per abbracciare il 25%. Questa “scure” toccherà oltre 5.000 Comuni italiani, in base al rapporto percentuale tra abitanti e densità abitativa. Anche gli editori sono preoccupati. “In molti dei comuni coinvolti dalla riforma Poste il recapito postale costituisce l’unico mezzo di accesso alla stampa” fa notare il presidente della Fieg Maurizio Costa. Anche ilPonte è interessato dal piano di riduzione della consegna della corrispondenza. Già ora la ricezione del settimanale non segue spesso il contratto che accomuna il settimanale al quotidiano, figuriamoci cosa può succedere quando a Novafeltria o a Montescudo (tanto per citare due territori) la posta sarà assicurata solo al venerdì o al martedì, quando cioè ilPonte non è ancora andato in stampa…
Purtroppo il Consiglio per l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agicom) ha già dato il via libera alla manovra, con il solo voto contrario del commissario Antonio Preto. Il quale solleva dubbi sulla legittimità della decisione. “La Direttiva sui servizi postali, che disciplina il servizio universale in Europa, prevede l’obbligo di recapito quotidiano almeno 5 giorni a settimana. Eventuali deroghe possono essere concesse solo in circostanze o condizioni geografiche ecezionali»: perché l’obiettivo del servizi universale è proprio quello di garantire la raccolta e la corrispondenza della posta anche nelle zone remote e scarsamente popolate”. L’Italia potrebbe incorrere in una procedura d’infrazione da parte dell’Europa. Il piano Poste Italiane mina la coesione sociale. E prevede di tagliar fuori da un servizio pubblico tuttora finanziato dallo Stato un quarto di cittadini. A Rimini, in provincia, la consegna a giorni alterni coinvolgerebbe i Comuni con meno di 30.000 abitanti e 200 abitanti per km/q. Costretti ad attendere il postino appena cinque volte in due settimane.
Paolo Guiducci