“Siamo nel 3000. È mai possibile che io non possa avere una connessione decente ad Internet?”.
Il signor Sergio Falcinelli di Riccione proprio non si capacita di come abbia potuto passare gli ultimi tre anni, abbondanti, della sua vita a caccia di un operatore telefonico in grado di “collegarlo” con il mondo. Residente nel Villaggio Papini (nei pressi del vecchio cimitero) Falcinelli ha una lunga storia da raccontare. E a starlo ad ascoltare l’idea che ci si fa è che dalla truffa alla beffa il passo sia breve, anzi brevissimo.
Signor Falcinelli, partiamo dal principio?
“Circa quattro anni fa ci fu un convegno in un albergo di Riccione nel quale una grande compagnia telefonica spiegava le offerte e le possibilità per i riccionesi di connettersi a Internet. Dopo aver parlato con una stagista, ho preso dei depliant e portato tutto a casa, sapendo che da tempo mia figlia era a caccia di una connessione su filo che sostituisse la chiavetta che la faceva disperare. Ma già in questa fase preliminare mi accorsi che c’era qualcosa che non andava. La stessa signorina mi disse di firmare un foglio che certificasse il fatto che mi avesse dato il materiale informativo”.
Lei firmò?
“Assolutamente no. Poi ho scoperto che si trattava di una truffa. Vidi in tv la trasmissione Mi manda Rai Tre che raccontava la stessa cosa. Il problema è che dopo un mese mi arrivò una bolletta da pagare con il nuovo operatore telefonico che io non avevo richiesto, ovviamente. Li chiamai. Loro cercarono di convincermi del fatto che io avessi firmato. Ma io ero sicurissimo! Forte della mia convinzione gli chiesi di mandarmi la fotocopia della mia firma. Fu allora che cadde il silenzio e nessuno di quella compagnia si fece più sentire”.
Nel frattempo il suo vecchio operatore?
“Mi aveva staccato il servizio. Beffato per due volte”.
Ma lei, mi pare di capire, non ha rinunciato al sogno di avere una connessione che viaggiasse su filo…
“Per nulla. E lo scorso anno chiamai un’altra compagnia telefonica. Loro mi dissero che sarebbe venuto un loro operatore a verificare la copertura. Poi non seppi più nulla sino al giorno nel quale via sms e via mail mi arrivarono messaggi nei quali mi facevano i loro complimenti per aver scelto il loro servizio. Peccato che io non lo avessi scelto”.
Anche in questo caso si trattò di una truffa?
“Truffa o svista sta di fatto che quando venne il loro operatore e io gli feci vedere sia gli sms, sia le mail – e anche la presa del mio telefono – lui riconobbe che a casa mia, di loro non c’era traccia, altro che abbonamento! Fu lui stesso a chiamare la sede centrale per far sapere che c’era stato un errore e che io non ero un loro abbonato”.
Sembra un’Odissea. Svista a parte, si è poi abbonato?
“Macchè. E qui arriva la beffa. Questo tecnico riconobbe che non potevo collegarmi. Centraline vecchie, sovraffollate e incapaci di garantirmi il servizio. Allora andai in Comune a chiedere informazioni. Avevo saputo che a Mondaino i cittadini avevano raccolto delle firme e il sindaco aveva spinto per fare avere loro la connessione. Ma dal Comune mi dissero che loro non potevano intervenire in alcun modo e che gli operatori telefonici fanno il mercato”.
Si è arreso?
“Mica tanto. Ho girato un altro po’. Sono andato in un centro informazioni e il commesso mi ha detto che non c’era soluzione, che avrei fatto prima a cambiar casa! E dire che a 20 metri da casa mia passa la fibra ottica (Utilizzata dal Comune e tutti i suoi uffici, ndr) e io sono tagliato fuori. Ci sono stato un po’ appresso ma adesso ho perso la fiducia”.
“Il lottatore della connessione” Falcinelli si è arreso. Potere della truffa-beffa.
Angela De Rubeis