Il Collegio dei cardinali, se sono tutti presenti, può anticipare la data d’inizio del Conclave rispetto ai 15 giorni dall’avvio della sede vacante. Inoltre ha la “facoltà” di protrarre la data d’inizio sino al ventesimo giorno, qualora se ne ravvisi la necessità. È la modifica più significativa contenuta nel Motu Proprio “Normas nonnullas”, che prevede variazioni delle norme relative all’elezione del Romano Pontefice. La modifica in questione, stabilita da Benedetto XVI, è relativa al n. 35 della Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, emanata da Giovanni Paolo II nel 1996, che viene riformulato come segue: “Ordino che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinale elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione”.
Nessun escluso. “Nessun cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto”, è la prima delle norme che vengono modificate dal Motu Proprio. Un cardinale elettore ha la “libertà” di non partecipare, ma in tal caso “si autoesclude” dal Conclave: “Chi all’inizio si è autoescluso – ha detto – non ha diritto di entrare. Se invece sta male e poi si sente meglio, ha diritto di entrare.
I voti necessari e la scomunica. Per l’elezione valida del nuovo Papa “si richiedono almeno i due terzi dei suffragi, computati sulla base degli elettori presenti e votanti”. Altra questione su cui il Papa “ha voluto fare chiarezza, indicando subito la pena”, è quella del “rigoroso segreto” a cui sono tenuti “coloro che prestano la loro opera di servizio per le incombenze inerenti all’elezione”: “Se una qualsiasi infrazione a questa norma venisse compiuta gli autori di essa incorreranno nella pena della scomunica latae sententiae”.
Il 1° marzo le Congregazioni generali. Il 1° marzo cominceranno le Congregazioni generali dei cardinali, i quali avranno la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave. Il giorno stesso dell’inizio del Conclave, tutti i cardinali converranno nella basilica di San Pietro in Vaticano per prender parte a una solenne concelebrazione eucaristica con la Messa votiva pro eligendo Papa.
Al nuovo Papa gli atti dell’indagine.
Benedetto XVI dopo aver ricevuto la Commissione cardinalizia d’indagine sulla fuga di notizie riservate, ha deciso che gli atti dell’indagine, del cui contenuto solo il Papa è a conoscenza, rimangano a disposizione unicamente del nuovo Pontefice. A una domanda sulla possibilità che, anche se da oggi la Commissione cardinalizia è sciolta, i suoi componenti possano comunque informare il Collegio cardinalizio, padre Lombardi ha risposto: “I cardinali si confidano tra di loro, si aiutano ad apprendere le questioni, ad approfondirle. Sapranno in che misura si possono e si debbono dare elementi utili per una valutazione delle situazioni e per la ricerca del successore di Pietro”.