Tutto iniziò nel 2008 con il primo Iron Man, il film che sancì l’inizio del cosiddetto Marvel Cinematic Universe, articolata saga in 23 capitoli (il prossimo Spider-Man completerà il ciclo) con supereroi Marvel ora in solitario, ora in coppia e in squadra, con la vicenda delle Gemme dell’Infinito rivelata film dopo film.
Nell’ultima pellicola dedicata agli Avengers c’è già aria di commiato, visto che la Marvel si sta posizionando su nuove direttive, recuperando anche affascinanti personaggi dispersi nella memoria collettiva (è il caso de Gli Eterni di Jack Kirby e ancora Doctor Strange e Guardiani della Galassia e pure una Vedova Nera solista).
Quindi salutate gli eroi, almeno per come li ricordate (nel film ci sono un bel po’ di indizi per sviluppi futuri), versate le vostre lacrimucce perché il clima di compagnia regalatoci dai potenti “Vendicatori” si conclude qui, ma godetevi ancora una volta uno spettacolone coi fiocchi, con una prima parte che è puro psicodramma per i sopravvissuti alla strage di Thanos che non si danno pace e non sanno che pesci pigliare, e la battaglia finale ad ampio respiro dove ci sono tutti, maschietti e quote rosa.
Gli effetti speciali la fanno sempre da padrone, ma l’impianto psicologico e drammatico di buona parte del film sembra quasi voler riportare all’attenzione la recitazione degli attori, piuttosto che l’invadenza tecnologica della CGI. Così tra la Vedova Nera ossessionata nel voler rimettere a posto tutto, Iron Man che sembra aver trovato pace in famiglia e non ne vuole più sapere di scintillanti armature, Hulk che ha trovato il giusto equilibrio con la parte umana del dottor Banner e Thor più Bacco ebbro che Dio del Tuono sovrano di Asgard, ecco che ti ritorna dallo spazio quantico quel simpaticone di Ant-Man e sta a vedere che ha la soluzione in mano…