“Chiediamo di seguire Cristo come nostro Sposo in questa famiglia religiosa e di perseverare nel nostro proposito fino alla morte”.
Con questa domanda si aprirà il rito della professione religiosa domenica 2 maggio in Cattedrale. Quattro sorelle appartenenti a due diversi istituti religiosi chiederanno al vescovo di poter perseverare nella sequela del Signore per tutti i giorni della loro vita, riconoscendo Cristo come loro sposo, sapendo di essere state scelte da lui.
Sono parole pesanti che forse stridono nelle orecchie di tanti giovani, ma che pure aprono il cuore alla speranza. Che cosa è accaduto nella vita di queste donne? Chi sono? Cosa è accaduto nella loro vita?
suor Madeline R. Bañez
Sono suor Madeline R. Bañez, una suora proveniente dalle Filippine. All’età di 16 anni, dopo la scuola, maturò in me il desiderio di abbracciare la vita religiosa. La scelta di intraprendere questo cammino fu fatta con fede e liberamente, con la prospettiva di essere formata e trasformata in una nuova persona.
Ogni mia esperienza è stata per me un grande aiuto per capire meglio che la vita religiosa è per me la chiamata a cui ho risposto con tutto il cuore.
Il mio cammino è circondato di un coraggio e di un amore che nessuno può portarmi via, qualsiasi cosa succeda. Per coltivare continuamente questa vita che ho piantato e per farla fiorire devo ricordare che ciò che viene seminato oggi porta frutto nel futuro. Quello che ho iniziato a vivere ora sarà vita piena nel futuro. Sicuramente Gesù è sempre con me nel mio cammino quotidiano e ho la sicurezza che non mi lascerà mai sola. Vivere la vita consacrata con le mie consorelle nel campo dell’apostolato condiviso con altre persone è importante e pieno di significato per me perché io possa conoscere e sviluppare sempre di più la pratica delle virtù cristiane.
La chiamata è un dono di Dio in cui Lui ha l’iniziativa; noi possiamo fare come i santi che hanno risposto con cuore puro e con generosità senza paura, perché Lui può tutto.
Quindi, coraggio! Questa è la parola giusta per il cammino. La fede ci permette di agire in modo sincero e con il coraggio del cuore.
suor Estrella Deocampo
“Dio, tu sei il mio il mio Dio, di Te ha sete l’anima mia”(Salmo 62)
Mi chiamo suor Estrella Deocampo, ho 29 anni e sono di nazionalità filippina. In questi primi versetti del salmo 62 è racchiusa la storia della mia vocazione. La scoperta di Dio, come unica acqua che disseta il mio desiderio di amore, è stata la molla che mi ha spinto a seguirlo nella via della consacrazione. C’è un canto che dice: “È impossibile conoscerti e non amarti; è impossibile amarti e non seguirti”. La certezza del suo amore è stata più forte di qualsiasi difficoltà. Ed ora, con gioia e tanta riconoscenza verso il Signore, verso i miei genitori che hanno rispettato la mia scelta, verso le consorelle che mi hanno accompagnato in questi anni di formazione, sono pronta a dire a Colui che mi ha chiamata con amore: Ecco io vengo! A dire il mio «sì» a Cristo per divenire “per sempre” la sua sposa. E poiché chi ama è felice, grazie a tutti voi, miei cari amici, per essere venuti a questo incontro e partecipare alla mia felicità. Credo che la vita consacrata sia una proposta molto grande per i giovani, è una chiamata all’amore, alla felicità piena. Non ascoltarla sarebbe come non accettare un regalo a lungo desiderato. Credo che Gesù stia chiamando ancora, dobbiamo tenere aperti gli occhi della fede e non chiudergli la porta se viene a bussare a casa nostra. Perché solo Lui può dare veramente senso e felicità alla nostra vita.
suor Priscila Seville
“Loda il Signore anima mia! Loderò il Signore tutta la mia vita”(Salmo 145)
Sono suor Priscila Seville, ho 36 anni e sono di nazionalità filippina
Con immensa gioia nel cuore, ringrazio il Signore per tutti i doni che mi ha concesso. Sono entrata nella Congregazione delle Sorelle dell’Immacolata nelle Filippine all’età di 25 anni. La mia vocazione è nata e cresciuta grazie all’educazione umana e cristiana che i miei genitori mi hanno trasmesso con il loro esempio. Ho trascorso momenti di serenità intima con il Signore avvertendo che la sua presenza illuminava sempre più il mio cammino vocazionale. Posso dire di essere sempre più innamorata della spiritualità e del carisma del nostro venerato Fondatore Don Domenico Masi. Sono pronta a seguire Cristo più da vicino per annunciare con gioia ed entusiasmo il suo amore misericordioso verso ogni creatura. Pur riconoscendo la mia debolezza, oggi ripeto il mio «sì» per sempre al Signore, nella piena consapevolezza del suo grande amore per me e del mio amore per Lui. Il piccolo seme è cresciuto, sento per questo di ringraziare tutti coloro che mi hanno seguito e aiutata nel mio cammino spirituale, in particolare la mia famiglia religiosa, le Sorelle dell’Immacolata.
La mia grande forza in questi anni, è stata la presenza della Vergine Maria al mio fianco, Lei ha sostenuto il mio «sì» quotidiano. Maria è la mia guida, la mia maestra, è colei che mi aiuta a dare un senso profondo alla mia decisione di consacrare interamente la mia vita al suo Figlio Gesù.
Suor Laura Nale
Dell’ultima sorella che vivrà la professione religiosa accogliamo la testimonianza di un amico e collega di studio. Suor Laura Nale, nasce a Padova nel 1972 ed entra a far parte delle Suore Francescane Missionarie di Cristo l’8 settembre del 2000. Fin da adolescente dedica la sua vita al lavoro e al servizio per gli altri, spendendosi in varie attività della sua parrocchia. Il suo sorriso e la sua serenità non mentono sul fatto che la sua chiamata di dedicare la sua vita al Signore sia autentica e piena. Durante un campo scuola ad Assisi entra in contatto con una comunità di suore francescane: nel cuore tanti pensieri e il desiderio forte di dare un senso alla propria vita: “Ho avuto l’impressione che qualcuno mi prendesse per mano e mi dicesse di fidarmi”. Attualmente lavora come O.S.S. in un pensionato e studia all’ISSR Marvelli di Rimini.
Insieme in cattedrale
È un’occasione di grande gioia che la comunità diocesana accompagni queste sorelle in questo passaggio importante del loro cammino di consacrazione. Tutte loro svolgono un servizio di apostolato in varie realtà della nostra Diocesi o in diocesi vicine, ma prima ancora di ciò che fanno, la loro vita è importante per ciò che rappresenta: una vita completamente offerta al Signore e al servizio dei fratelli. Esse rappresentano una testimonianza viva e attuale di un incontro con il Signore che le ha coinvolte a tal punto da scegliere di donare tutta la vita.
Anche il segno della professione religiosa in Cattedrale è una bella occasione. Spesso questi momenti si svolgono nell’intimità della comunità, alla presenza delle persone più vicine. È bello invece che sia vissuto come un fatto di Chiesa che coinvolge tutta intera la Chiesa diocesana.
Con questo momento così importate si conclude la settimana vocazionale di questo anno. Ringraziamo Dio per i doni preziosi che ci ha concesso e continuiamo ad impegnarci perché ogni persona possa vivere questo incontro gioioso con il Signore e accogliere con libertà l’invito che lui continua a rivolgere ai suoi discepoli: “Seguimi”.
don Andrea Turchini