di + Nicolò Anselmi
La Domenica delle Palme è un momento importante della vita della Chiesa, apre la Settimana Santa che certamente è il cuore di tutto l’anno liturgico.
Quest’anno si potranno vivere in pienezza, senza eccessive paure legate al Covid, le celebrazioni nelle nostre parrocchie legate alla morte e Resurrezione di Gesù. Sarà bello poterlo fare insieme in presenza, con calma, dopo alcune stagioni di incertezza, di chiusura, di preghiera “on line”.
Le precauzioni non devono mancare, specialmente nei riguardi di chi è più fragile: mascherine e gel igienizzanti vanno utilizzati dove necessari.
Nei tempi del Covid abbiamo imparato anche a pregare in casa, in famiglia. Per tante persone è stata una esperienza nuova, coinvolgente; in molte famiglie si è imparato ad aprire la Bibbia, si sono moltiplicati gli incontri sulla Parola di Dio, la gioia di ricevere il Corpo di Cristo nella santa Comunione o il perdono dei peccati con il Sacramento della Confessione.
Tuttavia l’idea che si possa continuare a pregare anche nelle nostre case mi sembra molto bella.
Ogni giorno la liturgia ci offre un brano del Vangelo; si potrebbe leggere insieme, con la famiglia raccolta a colazione e dopo un breve silenzio di meditazione pronunciare una parola che ci ha colpito e recitare una preghiera per chi è solo, soffre, è malato, è in guerra, per i parenti, gli amici, il mondo intero.
Si potrebbe vivere tutta la Settimana Santa in parrocchia e in paese. La Domenica delle Palme posizionare il ramo di ulivo in un luogo visibile della casa; come gli abitanti di Gerusalemme agitavano i rami, così accogliamo Gesù nelle nostre abitazioni.
Il Giovedì Santo i genitori potrebbero fare la Lavanda dei Piedi ai propri figli in segno di servizio come ha fatto Gesù, e il marito potrebbe compiere il gesto alla moglie e viceversa.
Si potrebbe realizzare anche un gesto di servizio, di carità, andare a trovare un parente o fare una telefonata a chi sarebbe felice di riceverla. Il Venerdì Santo, oltre al digiuno previsto, secondo le proprie possibilità, si potrebbe vivere in casa un momento di preghiera di famiglia intorno a un Crocifisso, di quelli che abbiamo nelle nostre case, eventualmente leggendo il racconto della crocifissione del Vangelo.
Il Sabato Santo, il giorno del silenzio, si potrebbe pranzare proprio in silenzio.
La Domenica, giorno di Pasqua, si potrebbe pranzare con una candela accesa in tavola, una sorta di cero pasquale casalingo, simbolo del Signore Risorto.
Ogni domenica, durante l’anno, è la Pasqua settimanale. Potremmo dunque accendere sempre un cero e posizionarlo in tavola; le uova benedette, la colomba completeranno la festa.
In casa ogni pranzo e cena potrebbe iniziare con la recita del Padre Nostro, ringraziando per il pane quotidiano, pregando per i poveri e per chi sta attraversando un momento difficile.
Il lunedì, il martedì, il mercoledì della Settimana Santa offrono, nella prime letture della santa Messa, dei testi del profeta Isaia che meritano di essere meditati a lungo e che ci preparano al Triduo pasquale.
Auguro a tutti la capacità di vedere il mistero della Pasqua, il Signore morto e risorto, presente nella nostra vita, nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre officine, nei nostri uffici, nelle nostre strade e spiagge. Buona santa Pasqua a tutti!