Le lampade a vapore di sodio dell’illuminazione pubblica riminese, costano salato alle casse di tutte le amministrazioni della provincia, sia per il loro notevole consumo sia per la loro manutenzione. Eppure la tecnologia per poter rendere questa rete più efficiente c’è e rappresenta una delle chiavi di volta per trasformare la città sempre più smart, ovvero votata al miglioramento della qualità della vita a partire dall’efficienza energetica e dall’eco-sostenibilità.
Le smart city si basano sull’integrazione di più reti: una di queste è quella dell’illuminazione-telecontrollata, i cui pali, per gestirne l’utilizzo e la manutenzione, potrebbero ospitare antenne wi-fi, videosorveglianza, centraline di controllo del traffico, dello smog, distributori di energia per auto e bici. Insomma, progetti evoluti ed integrati. La tendenza sta facendo strada in Europa, e anche in Romagna comincia a pulsare. I dispositivi led per i lampioni permettono di abbattere i costi del 30%. Secondo i dati ENEA, le città italiane spendono in media ogni anno 103 euro per accendere e manutenere ogni singolo punto luce e 818 euro per kW. Tirando le somme, ogni anno vengono spesi 19 euro ad abitante per “illuminargli la via”.
Un chiaro risparmio a Rimini?
Rimini ha aderito nell’aprile 2012 alla convenzione CONSIB. La società Enel Sole si è aggiudicata l’appalto per il Lotto3, che comprende Emilia Romagna, Umbria e Toscana. Il contratto prevede una riqualificazione dell’illuminazione pubblica del comune di Rimini, “il cui efficientamente consentirà un risparmio di 800mila euro l’anno”, dovuto anche al fatto che l’azienda si occuperà sia della fornitura di energia sia della manutenzione, come sottolineano dall’Ufficio Tecnico. “La città spende ogni anno 3,2 milioni di euro in illuminazione, divenuti 3,9 nel 2012 con l’aumento delle accise del decreto salva-Italia. Di questi, circa 3,1 milioni servono ad illuminare i 28mila punti luce”: circa 110 euro a lampione all’anno. I soldi risparmiati saranno destinati all’aggiornamento degli impianti. Il preventivo anticipa un risparmio di 5 megawatt/ora, che corrisponde a 1000 tonnellate di petrolio e 4000 tonnellate di CO2: 30% di risparmio in emissioni nocive. Previste extra-contratto pure “pillole” di riqualificazione artistica per Piazza Tre Martiri, Via IV Novembre e la Fontana dei Quattro Cavalli. E pure i semafori dovrebbe passare al led.
Poggio Berni illumina il Borgo. Per San Giuliano sta lavorando l’azienda Litek di Fabio Facchini e Francesco Blandamura che, da Poggio Berni, ha ottenuto la consacrazione internazionale illuminando la città di Venezia.“Dare luce a Piazza San Marco e ai calli della laguna è stata una soddisfazione impagabile – spiega Facchini – ora stiamo portando la stessa esperienza a Rimini”. In provincia la “Litek”ha già lavorato a Verucchio con la prima palestra d’Europa a led che ha consentito di ridurre i consumi del 53%. “La luce giallastra delle vecchie lampade al sodio di Rimini deturpano pesantemente l’ambiente architettonico in quanto non permettono di percepire alcuni colori, soprattutto quelli freddi, come il verde e l’azzurro”. Il sodio, infatti, realizza solo il 20% dei colori naturali, mentre il led, con il suo colore bianco caldo, permette di percepirne l’80%, garantendo un maggiore fotorealismo notturno. La tonalità e la resa cromatica del Borgo San Giuliano, dunque, non risulteranno falsati né appiattiti, consentendo di definire quasi perfettamente ogni dettaglio e ogni figura umana in lontananza, a beneficio della vivibilità e della sensazione di sicurezza degli abitanti. “Alcuni risultati del nuovo impianto sono già visibili nella piazzetta della Pirinela” dice con orgoglio Facchini.
Tutti pazzi per il led. Il led, dunque, non è più la frontiera del futuro, ma una necessità per il presente. Negli ultimi anni, infatti, si sono abbattuti notevolmente i costi di questa tecnologia che fino a poco tempo fa spaventava i più, restii ad investirvi per i suoi alti costi.
Savignano, ad esempio, ha sperimentato i led nell’illuminazione pubblica in via Marconi e via Saffi. A breve si accenderanno di risparmio pure in piazza Gori e in via Mura. I vicini di casa di San Mauro Pascoli han fatto la stessa scelta nel parco 100 Comuni, in via Villagrappa e in via Bosnia. Sogliano, invece, vende il biogas che – trasformato in energia elettrica – soddisfa 30.000 persone.
Mirco Paganelli