Prendi una mamma sola con un figlio e una signora anziana. Da sole, forse, non riuscirebbero a permettersi un alloggio con certe caratteristiche. Mettendo insieme le forze, a entrambe potrebbero spalancarsi alcune porte. E servizi. La “nonna”, ad esempio, potrebbe accudire il bambino mentre la mamma lavora, per contro la mamma occuparsi della spesa della nonna.
È lo scenario prefigurato dal co-housing, uno dei nuovi modelli abitativi sui quali Rimini punta per dar corpo al progetto “Accompagnamento all’abitare”. Nuove aggregazioni sociali (come pure il condominio solidale) finalizzate a sostenere famiglie e persone, anche con bisogni complessi, attraverso la valorizzazione di meccanismi di solidarietà e coesione sociale.
Se il condominio solidale è un orizzonte ancora solo ipotizzato, a Rimini il co-housing è già realtà. In due appartamenti gestiti dalla cooperativa Eucrante si sperimenta la coabitazione di persone di età e provenienza diversa. Un caso è esemplare. Protagonisti un ragazzo italiano ed uno afgano in difficoltà nel trovare uno spazio consono; dal 2011 abitano sotto lo stesso tetto, insieme ad altre quattro persone.
I coinquilini ora sono due pakistani del progetto rifugiati e due ragazzi provenienti dai progetti per i minori. “La villetta di San Giuliano è molto grande (cinque stanze da letto, due bagni, cucina e ripostiglio, ndr) – spiega Alida Paterniani, presidente di Eucrante – dividendo spese e spazi, gli inquilini sperimentano nuovi modelli di convivenza”. A “vigilare” sugli inquilini, un tutor che un paio di volte a settimana verifica necessità, manutenzioni e convivenza. Gli affitti sono diversificati in base a disponibilità economica e dimensione della camera.
Forma di convivenza già sperimentata con successo in altre città italiane, il condominio solidale a Rimini è solo un’ipotesi. Un’accelerata potrebbe arrivare dagli incontri serali organizzati nei quartieri (e insieme ai sindacati degli inquilini).
La cooperativa riminese (ha vinto il bando del Comune di Rimini) coordina pure lo Sportello informativo di via Tonini (sviluppo di quello precedente gestito sempre da Eucrante). Obiettivo intercettare proprietari disposti a locare gli immobili, e persone in cerca di abitazione.
Un’operazione, secondo il vicesindaco Gloria Lisi, in grado di regalare un triplice vantaggio. “I proprietari avranno uno sgravio fiscale (da una aliquota per alloggio sfitto di 1,06 allo 0,89 per un contratto a canone concordato, ndr); gli inquilini potranno usufruire di un canone concordato meno oneroso; entra in campo un ulteriore strumento di contrasto all’evasione fiscale e al mercato nero – e grigio – degli affitti”.
In totale Rimini investe circa 2 milioni di euro nel sostegno all’abitare. “Il Comune di Rimini è tra i più attivi in tema di emergenza abitativa. – assicura l’avv. Paola Zoli di Uppi – Purtroppo ostacoli di natura burocratica rendono difficile l’accesso ad alcune iniziative. Invitare anche le associazioni degli inquilini alla discussione dei progetti, potrebbe migliorare la situazione”. Nel 2015 i contratti di locazione sociale sono stati ancora troppo pochi. Domanda e offerta potranno abitare il 2016 a braccetto?
Paolo Guiducci