Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Donatello: se evocate questi nomi ad un pubblico di bambini, loro richiameranno le Tartarughe Ninja e non certo gli artisti che il mondo ci invidia. La popolarità delle tartarughe mutanti è indiscussa, ancora oggi funzionano come <+cors>appeal<+testo> su diverse generazioni: ci sono i padri cresciuti a cartoni animati e i figli, più o meno piccoli, affascinati dalle curiose tartarughe golose di pizza. Più ridotto in Italia il numero dei conoscitori delle originali storie a fumetti create da Kevin Eastman e Peter Laird, dalle quali è partito il fenomeno. La nuova avventura cinematografica del quartetto, è la seconda prodotta da Michael Bay con gli ausili della CGI che ha chiamato in regia volta Dave Green, per raccontare una nuova missione dei quattro, impegnati a combattere il super criminale Shredder, evaso durante il trasferimento in un carcere di massima sicurezza, ma anche il perfido “cervello” Krang, oltre che la coppia Rocksteady e Bebop. Tra gli attori umani c’è nuovamente Megan Fox nei panni dell’intrepida giornalista April e Will Arnett nel ruolo del vanesio “Falcon”, e si registra l’entrata in scena di Stephen Amell e Laura Linney, inflessibile poliziotta. La trama risente fin troppo delle soluzioni alla Avengers con una minacciosa arma pronta a distruggere New York, con corollario di teletrasporto. Gli approfondimenti non contano più di tanto, anche se si rimarca l’aspetto di clandestinità delle tartarughe costrette a muoversi nell’ombra vista la loro particolare “natura”. Per il resto vale l’azione, le battute demenziali, le scene animate e fracassone. I bambini si divertono, gli adulti non si entusiasmano particolarmente e i puristi della serie animata storcono un po’ il naso davanti al lussuoso restyling (anche in 3D).
Paolo Pagliarani