Quando Papa Francesco ha proposto la veglia di digiuno e preghiera per la pace indicando volutamente due paesi dell’Africa, Sud Sudan e Congo, è stato spontaneo chiedersi se dopo 8 anni di guerra la prima urgenza non fosse invece quella, ancora, della martoriata Siria. Non certo per fare classifiche assurde fra poveri Paesi in conflitto perenne, ma solo perché la nostra coscienza nasce da ciò che si legge e ascolta. Del Congo sui nostri media non si parla da anni. Solo accenni puoi cogliere, leggendo, sfogliando, affrettatamente qualche rivista missionaria. Poi accade che ti siedi in chiesa con i tuoi parrocchiani per la Veglia e ascolti: Congo, 6 milioni di vittime negli ultimi vent’anni! 6 milioni, ho sentito bene? Ma è una nuova Shoà! Si, proprio quella cosa per la quale giustamente ogni anno ci fermiamo per riflettere e col cuore gridiamo: Mai più! E allora, siccome oggi, in un tempo di fake news, non ti fidi più di quel che ascolti, ti metti a cercare, incredulo. In testa una domanda: Com’è possibile che tv e giornali tacciano la cosa? Che nessuno muova un dito per un simile dramma?
La fonte più documentata che trovo sono i missionari di Nigrizia che da anni segnalano il dramma di questo Paese, che come colpa principale ha quella di essere ricchissimo di materie prime (oro, diamanti, coltan, legname…) ed è ambito dalle multinazionali e dai governi occidentali che le spalleggiano e che lì si confrontano, finanziando il golpe di turno. E scopri che nel 1998, la fonte è ONU, le vittime sono già 2,5 milioni! Nel 2003, quando eserciti di stati confinanti (Uganda e Rwanda) si ritirano, i morti sono 3 milioni! Fra golpe, traffico d’armi, assassinii di politici e di membri della società civile, fughe di massa, signori della guerra, stragi di civili inermi, si arriva all’ultimo anno. Dalle schede di Nigrizia: “Dicembre 2017: il conflitto ha provocato quest’anno 1,7 milioni di sfollati (una media di 5.500 al giorno!); 400mila bambini rischiano di morire di fame; proteste per il continuo rinvio delle elezioni; 31 dicembre: repressione sanguinosa delle manifestazioni pacifiche promosse dal Comitato laico di Coordinamento, organizzazione laicale cattolica; 8 morti e numerosi arresti. 2018, gennaio: nuova prova di forza delle forze dell’ordine contro le «processioni pacifiche» dei cattolici”. I vescovi denunciano: “Perché così tanti morti, feriti, arresti, rapimenti, attacchi a parrocchie e a comunità ecclesiastiche, umiliazioni, torture, intimidazioni, profanazioni di chiese, divieti di pregare?”. Ci voleva il Papa per farci aprire gli occhi?
Giovanni Tonelli