Maggio 2005, Francesco Rutelli dichiara con orgoglio: “Ho tirato la carretta, ho mangiato pane e cicoria”. Sono parole passate alla Storia, come la frase con cui Winston Churchill nel maggio 1940 prometteva ai sudditi di Sua Maestà “lacrime e sangue”. Poi la cicoria rutelliana è diventata una bella Margherita, simbolo e nome di un partito. Rutelli era stato chiaro ed onesto. Avrebbe potuto imitare il francese Sarkosy che, vinte le elezioni, gloriosamente accusava Socrate di aver pronunciata una frase assurda come il “Conosci te stesso”, che è evidente occasione di imbarazzo per chi ama guardarsi allo specchio vedendosi un novello Napoleone.
Allora tememmo che, per imitare Sarkosy, qualcuno potesse lanciare uno slogan vagamente allusivo: “Più cicuta per tutti”. Rutelli ebbe il coraggio di fermarsi alla cicoria. Non sappiamo se nei successivi momenti della sua avventura politica, quella dieta a base di cicoria abbia prodotto soltanto effetti positivi. Abbiamo cominciato a dubitarne quando alla fine dello scorso gennaio è apparsa una notizia di cronaca giudiziaria in cui si parlava, non sappiamo se a torto o ragione, di 13 milioni di euro scomparsi dalla cassaforte della Margherita, un partito già passato in archivio dopo il suo secondo congresso del 2007.
Ciò che confonde il cittadino ignaro dei segreti della Politica cosiddetta occulta (che permette di dare soldi a partiti che non esistono più), è la constatazione che, se non succede nulla di illecito, certi particolari sono gelosamente conservati sotto sale e custoditi in grande silenzio per non suscitare reazioni antipatiche. Gira e rigira, ogni giorno sentiamo ripetere la solfa che sono necessari più sacrifici per tutti. Ma poi scopriamo che esistono sconosciuti tesoretti o tesoroni, i quali sempre ingolosiscono qualcuno, a quanto pare.
Rutelli, nel 2009, ha risfogliato la margherita (senza maiuscola) chiedendosi: lo amo o non lo amo? Pensava a Bersani. Di cui diceva: è soltanto un vecchio comunista. Rutelli usava le stesse parole di Berlusconi.
Il 19 marzo 2012 Rutelli ci ha veramente commossi quando, senza mezze parole, è andato giù duro contro il tesoriere del suo partito: uno che “si presentava come uno scout, austero, inflessibile, severo”. Sono stati i momenti in cui Rutelli ha suscitato in noi sincera tenerezza. Lui che aveva fatto della cicoria il nuovo menu politico per cambiare l’Italia, si vedeva ricambiato con la vecchia cicuta della corruzione. [1076]
Antonio Montanari