Un laboratorio didattico, sperimentale, per imparare assieme l’arte della manutenzione della bicicletta. Un luogo dove promuovere la mobilità sostenibile, l’utilizzo corretto del mezzo a due ruote, ma anche il riuso e la riparazione come buona pratica e, perché no, insegnare un mestiere ai giovani. Tutto questo è «Ciclofficina», il progetto che nasce dall’incontro di realtà diverse, prime tra tutte il Centro Giovani RM25, servizio gestito dall’associazione «Sergio Zavatta onlus», e la cooperativa sociale «Mani Tese». L’obiettivo è quello di unire i valori di entrambe le realtà e sperimentare un progetto educativo innovativo e a servizio della città che potrà scoprire di che cosa si tratta, sabato 22 febbraio, alle 12, presso la Fondazione Enaip di viale Valturio.
“Sono molti i concetti chiave che ruotano attorno a questo progetto – spiega Stella Mecozzi, referente di Mani Tese – innanzitutto la promozione della mobilità sostenibile, l’utilizzo corretto della bicicletta, il riuso e la riparazione come buona pratica, ma anche il poter insegnare il mestiere ai giovani e cercare di impegnare i ragazzi in un attività sana, giusta ed etica”.
Partendo, però, da un concetto molto chiaro.
“La Ciclofficina non è un negozio, non si effettuano riparazioni a pagamento, ma vuole bensì essere un laboratorio aperto alla cittadinanza, per imparare assieme l’arte della manutenzione della bicicletta – sottolinea Valerio Minicucci, coordinatore del Centro Giovani RM25 – inoltre ci interessa far conoscere alle istituzioni e alla città quanto viene svolto dai centri giovani e in particolare da RM25 in materia di prevenzione del disagio giovanile anche attraverso esperienze laboratoriali concrete”.
All’interno della «Ciclofficina» è possibile aggiustare la propria bici oppure lasciarla riparare e aggiustare ai ragazzi dei centri giovani, questo il martedì pomeriggio, dalle 15 alle 18, e il sabato mattina dalle 10 alle 13. Inoltre vengono organizzati corsi di manutenzione tenuti da esperti.
“L’inaugurazione è solo un punto di partenza dal quale speriamo possano partire diverse attività e sperimentazioni, e soprattutto ci auguriamo che la «Ciclofficina» possa diventare un progetto sempre più concreto e ricco”.
Alberto Volponi