In spiaggia a Riccione arrivano i chiringuiti, punti di ristoro, gestiti da almeno due concessionari confinanti. Una vittoria per i bagnini che per ottenere questo servizio, per oltre un decennio hanno lottato a denti stretti, tenendo testa ai baristi, impauriti dalla concorrenza.
Negli stabilimenti balneari finora non si potevano installare neppure i distributori automatici di bibite. Tant’è che per i due in dotazione ai bagni 61 e 68, nonostante i permessi della Capitaneria di porto, nel 2001 la Polizia municipale aveva fatto scattare i sigilli e multe salate. Il comando aveva agito su ordine dell’assessorato alle Attività economiche del Comune di Riccione, tartassato dai titolari di bar e ristoranti sulla spiaggia. La querelle era finita addirittura in tribunale. La Cooperativa Bagnini, allora presieduta da Nino Fuzzi, aveva infatti richiesto la sospensiva al Tar che, però, l’aveva respinta. Il bar ristorante Carlo (unica attività fuori coro) in accordo con il Bagno 72, aveva addirittura aperto un chiringuito, ma presto è stato costretto a chiuderlo.
Tanto rumore per nulla. A dieci anni di distanza, lo scorso 29 dicembre, la Sovrintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Ravenna ha dato il via libera alla terza Variante al Piano spiaggia, che include i chiringuiti, destinati a far vivere la spiaggia anche di notte. C’è chi è pronto ad attivarli già per l’estate 2012. Ma, attenzione, le società dovranno essere formate tra vicini e non con qualsiasi operatore di spiaggia. Su questo i baristi l’hanno spuntata.
Altro punto di rilievo: le piscine. A fine estate non dovranno essere rimosse, perché quelle da costruire saranno interrate. Faranno eccezione tutti gli specchi d’acqua finora realizzati. Questi non dovranno essere insabbiati (in superficie deve restare solo un gradino), a meno che lo stesso bagno non presenti un nuovo progetto di riqualificazione. Al di là di tutto, per piscine e vasche arrivano norme più flessibili.
Altro capitolo: la pubblicità. Per locandine e manifesti, che finora non erano disciplinati da alcuna norma, arriva un regolamento, pronto a porre fine alla grande selva. Dovranno essere usate, infatti, plance uguali per tutti e attaccate alle cabine.
Pannelli fotovoltaici. Installarli nei bagni in ristrutturazione sarà facoltativo. La sovrintendente ha rimosso, infatti, l’obbligo previsto dal Comune.
Nel complesso, secondo Pironi: “Con questa variante Riccione ha ottenuto un risultato straordinariamente importante. Per gli operatori, che l’aspettavano da tempo, è motivo di stimolo per lo sviluppo dell’economia turistica, pur nel rispetto della salvaguardia ambientale e paesaggistica”.
Sulla stessa onda l’assessore all’Urbanistica Maurizio Pruccoli, pronto a portare la Variante nella Conferenza regionale dei servizi. <+cors>“Subito dopo, si conta entro febbraio, passerà in Consiglio comunale, per l’approvazione definitiva”.
Nives Concolino