Pochi mesi dopo il suo ingresso in Diocesi il vescovo Nicolò scrisse una lettera agli operatori pastorali, lettera che sembra essersi persa nella mole di stampa che arriva ogni giorno ai parroci. La ripropongo testualmente. “ Quando sono arrivato a Rimini, tra le tante cose belle che ho subito notato, è con quanto impegno, passione e qualità la Diocesi abbia investito in questi anni nei mass media. ilPonte, il gruppo Icaro (radio, tv, new media, centro di produzione) sono un bagaglio oggi indispensabile per arrivare a tutti, a tutte le persone, oltre i confini delle nostre comunità, fino a raggiungere le ‘periferie’ (fisiche e del cuore), cui continuamente ci incoraggia e ci spinge Papa Francesco. In questi 90 giorni di calorosa permanenza riminese, in cui mi sono sentito bene accolto, mi sono però anche accorto che tante persone, anche nelle nostre comunità, si sono ormai abituati a questa ricchezza e quindi quasi la ignorano, dandola per scontata o, in maniera troppo banale, ‘superata’ dai nuovi media. Spinto da queste osservazioni, mi sono attivato chiedendo al nostro settimanale, ilPonte, di coinvolgere nuovamente tutta la comunità e di farlo creando anche nuove, stimolanti opportunità di diffusione. ilPonte è una reale, efficace opportunità di informazione e insieme di riflessione, dialogo e formazione, nonché una reale possibilità di appartenenza alla nostra comunità ecclesiale”. La lettera indirizzata a diaconi, membri dei consigli pastorali ed economici, ai catechisti e a tutti gli operatori pastorali si concludeva con una proposta di abbonamento
facilitato. In poco tempo e con poche righe, secondo il suo stile sobrio e diretto, il Vescovo aveva già colto alcune delle problematiche chiave della comunicazione in diocesi: come arrivare alle periferie, ai cosiddetti “lontani”; ma anche come portare la vita concreta e i suoi problemi nella comunità cristiana, troppo chiusa in se stessa; impegnandosi a cercare nuove vie di comunicazione, integrandole con le più tradizionali… Anche noi ci siamo interrogati, verificando se il cammino che stiamo facendo risponde a queste esigenze. E così quando è uscita la notizia della Giornata dei poveri, abbiamo verificato che su quel numero avevamo 6 pagine sul tema (dipendenza dal gioco, violenza e minori, casa…) e questo accade tutte le settimane (su questo numero: speciale povertà, Bartolo sugli immigrati, le profezia di don Oreste sull’adozione dolce…). ilPonte è l’unico giornale (forse in Italia) che da anni pubblica ogni mese 8 pagine pensate, curate, scritte da giovani e accade precisamente da un’assemblea ecclesiale che chiedeva di “ dar voce ai giovani”. Magari potrebbero accorgersene anche gli insegnanti di religione, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Ma, come dice il Vescovo, anche al meglio ci si abitua. Sulle nuove tecnologie la redazione è in piena trasformazione. Si è coscienti e da tempo si lavora perché accanto al giornale di carta crescano nuove forme di comunicazione, ma senza i paraocchi di chi crede che basta mettere in rete un reel o una storia di Instagram per pensare di aver comunicato col mondo.