I giovani e la loro educazione sono il tema centrale sia del Messaggio del Papa per la 45° Giornata mondiale della Pace 2012 : “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”, che del Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 34° Giornata Nazionale per la vita: “Giovani aperti alla vita”.
Si tratta – dice il Papa – “di comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene, nella convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo”.
“Educare i giovani – affermano i Vescovi – a cercare la vera giovinezza, a compierne i desideri, i sogni, le esigenze in modo profondo, è una sfida centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tuti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica”.
Questo è il senso della proposta educativa che la Caritas fa a tutti i volontari e in particolare ai giovani.
Nel 2011 sono passati dalla Caritas diocesana per fare servizio da un minimo di una mezza giornata (normalmente la domenica mattina) al fine settimana, una trentina di gruppi scout e parrocchiali per complessivi 300 ragazziaccompagnati da una sessantina di adulti accompagnatori.
Circa 1500 sono i ragazzi delle scuole riminesi di ogni ordine e grado che hanno fatto visita alla Caritas diocesana incontrando operatori e ospiti. Una quarantina di gruppi hanno visitato la Mostra dei Presepi dal Mondo.
Una ventina i ragazzi delle scuole superiori che nel pomeriggio prestano il loro servizio nel centro educativo che il lunedì, martedìiì e giovedì pomeriggio accoglie una quarantina di figli di immigrati di10 nazionalità diverse. Diversi di loro hanno prestato servizio alla Mostra dei presepi.
Dieci giovani hanno vissuti l’anno di Servizio Civile Volontario. I ragazzi che dall’inizio della convenzione, hanno prestato servizio in Caritas nell’ambito dei “lavori socialmente utili” e diversi di loro hanno contiuato come volontari anche finita “la pena”.
Inoltre ci sono i giovani che fanno “lavori socialmente utili” su “invito” del Tribunale: sono una ventina quelli che hanno finito e una ventina quelli in servizio.
Le proposte della nostra Caritas diocesana hanno come finalità quella di sensibilizzare i giovani ai temi della povertà, della solidarietà, della cittadinanza attiva e dell’impegno personale, tramite l’accompagnamento nel servizio al prossimo.
Crediamo fermamente che il problema dei ragazzi non sia il disinteresse verso questi temi o la mancanza di voglia ad impegnarsi, semplicemente troppo spesso manca loro l’opportunità di confrontarsi con realtà altre e di cimentarsi in qualcosa che li faccia sentire utili.
Con le proposte diversificate la Caritas intende fare proprio questo, accompagnare i giovani all’incontro con l’altro e i suoi bisogni per maturare in una crescita personale che porti a vivere la solidarietà come uno stile di vita. Questo attraverso percorsi di formazione, animazione e servizio che prevedono:
– esperienze di servizio presso la sede della Caritas diocesana;
– percorsi formativi in cui vengono approfondite tematiche quali la cittadinanza attiva, la solidarietà, i diritti umani, a partire dalle esperienze di servizio che vedono protagonisti gli stessi giovani;
– momenti di confronto sull’andamento del servizio e scambio di esperienze;
– momenti di formazione spirituale da condividere con gli altri volontari Caritas nel periodo d’Avvento e Quaresima;
– il contatto tra i giovani e le persone che vivono in condizione di fragilità, per costruire percorsi di integrazione e la diminuzione di pregiudizi e stereotipi che finiscono con il favorire l’esclusione sociale di alcune fasce di popolazione e permettere al giovane di scoprire dei talenti personali di cui non sempre è a conoscenza o di acquisire nuove competenze relazionali;
– far conoscere ai giovani e al territorio la realtà della Caritas e il suo operato perché si possa sempre più diffondere una cultura di accoglienza.
“Molti giovani non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita” (Giornata per la vita 5 febbraio 2012).
È una chiamata a cui la Caritas vuole rispondere mettendosi a fianco e al servizio delle parrocchie e della Chiesa intera.