La notte del 2 maggio quasi 700.000 persone hanno visto su Italia Uno il film “Abbronzatissimi”, e questa è già una notizia. Non si sa con quanti occhi aperti, ma per l’Auditel il filmaccio balneare del ’91 con Jerry Calà e Alba Parietti ha ottenuto l’8.77% di share. “Abbronzatissimi” è ambientato sulla riviera riminese che dopo le mucillagini accettava di farsi dipingere con i cliché più banali – sguaiata, cafona e licenziosa – pur di restare sulla breccia. Un film talmente debole da far rimpiangere “Rimini, Rimini”. E come il predecessore anche “Abbronzatissimi” ha avuto il suo trascurabile sequel “un anno dopo”, nel ’93. Ma Rimini se lo fece soffiare, per così dire, da Cervia. La stessa Cervia che in questi giorni ha dato ai nervi ad alcuni amministratori nostrani perché i suoi albergatori hanno messo ben in evidenza sul loro catalogo il marchio “no tassa di soggiorno”, visto come un colpo basso dai vicini tassanti (ma non avevano detto, i nostri amministratori, che i turisti avrebbero subito capito il valore della tassa come portatrice di servizi?). Se ci mettiamo anche la rivalità tra Riccione e Milano Marittima per il titolo di capitale trendy, ne vien fuori un rapporto non proprio idilliaco con i cugini ravennati al di là delle collaborazioni rosa. Lotta di mercato? Campanilismo? Invidia? Comunque non c’è paragone. Per dirne una, loro avranno pure lo zoo col pavone. Ma una ruota come la nostra se la sognano.