ondizione patologica che colpisce la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattativo. Vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa, causandogli una sofferenza personale soggettiva.
È la definizione che si usa in campo psicologico e psichiatrico per definire il disturbo psichico o mentale. Disturbo che quando diventa particolarmente importante, disadattivo, durevole o invalidante assume la rilevanza di malattia mentale. Un tema molto delicato che negli ultimi anni si è declinato in situazioni molto diverse tra loro: dai disturbi causati dalle nuove tecnologie a quelli alimentari.
La nuova sede
L’occasione per parlarne è stata la recente presentazione del nuovo Padiglione Stampa, presso l’ospedale ‘Infermi’ di Rimini.
“Il padiglione – spiega il Direttore Generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini – è stato costruito nel 2000 per ospitare alcuni poliambulatori che, nel 2011, con la realizzazione del nuovo DEA, sono stati recuperati all’interno dell’edificio ospedaliero principale. A quel punto, gli spazi lasciati liberi, sono stati riconvertiti per i servizi del Centro di Salute Mentale (CSM) e del Centro Alcol-Fumo del Sert, precedentemente situati in edifici, in affitto, in altre parti della città. I lavori di ristrutturazione sono costati 300mila euro, tutti a carico della Regione”.
CSM, utenza e numeri
Durante la presentazione, la dottoressa Daniela Ghigi, Direttore del CSM, ha reso noti i numeri del 2018.
“La diversificazione e la specializzazione dell’offerta di trattamento, insieme all’accresciuta capacità d’individuazione delle problematiche psichiatriche e alla crescente collaborazione con la Medicina del Territorio e altri Servizi dell’Azienda, hanno portato ad un aumento degli accessi e dei pazienti presi in carico presso il Centro di Salute Mentale nel corso degli anni. Tale crescita è stata costante dal 2009 al 2014 e si è poi stabilizzata. Nel corso del 2018 gli accessi sono stati 5.274, tra questi 1.007 sono giovani tra i 18 e i 35 anni. I nuovi pazienti presi in carico per la prima volta dal CSM sono stati 341, il 2% in meno dell’anno precedente”.
Le problematiche psichiatriche si presentano in tutte le età, sono trasversali tra genere e di frequente colpiscono profondamente nella qualità della vita quotidiana e nello svolgimento delle attività lavorative. Allo stesso modo vi sono delle condizioni socio-anagrafiche che condizionano fortemente la tipologia di trattamento da erogare agli utenti. Ad esempio, nel 2018 solo il 31.1% degli utenti afferiti al CSM poteva contare su una autonomia lavorativa in quanto regolarmente occupati, mentre la maggiore quota di persone è in una condizione non professionale (38.7%), come ad esempio casalinga (9.8%), studente (6.1%), pensionato (14.8%), o in condizione di disoccupazione (30.2%).
“Anche nel 2018 vi è stata una più ampia proporzione di donne in trattamento (52%, come nell’anno precedente). Questo aspetto è probabilmente legato alle diagnosi di depressione, una patologia che gli studi internazionali indicano a maggiore incidenza femminile e in crescita nei prossimi anni. E poiché la depressione è associata ad elevati livelli di sofferenza psicologica e di disabilità, nonché ad elevati costi personali e sociali, è una problematica che deve essere affrontata con tempestività. Tra le fasce d’età sono maggiormente rappresentate quelle centrali. La fascia giovanile 18-24 anni rappresenta il 6.9% del totale, mentre più consistenti sono le quote di utenti 35-44enni (17.2%) e 45-54enni (22.8%). Gli over 65enni rappresentano quasi il 22.3% dell’utenza. Il 59.6% dell’utenza è residente nei comuni compresi nel distretto di Rimini e il 30.2% nei comuni del distretto di Riccione”.