Il via libera è arrivato. I centri estivi per la stagione 2020 possono partire. Ma dovranno farlo, per ovvi motivi, con nuove disposizioni in materia di sicurezza sanitaria, in nome di quella convivenza col virus che chissà per quanto ancora farà parte delle nostre vite. Si parte, dunque, ma a quale prezzo? Tanti gli oneri aggiuntivi per i gestori e poche le certezze. Rimini è pronta ad affrontare tutto questo? I centri estivi riminesi partiranno oppure no?
GREST San Raffaele: “Tante difficoltà, ma è un servizio in cui crediamo” “ Noi partiamo. Data d’inizio: 22 giugno. – affermano con sicurezza gli organizzatori del GREST della Parrocchia di San Raffaele Arcangelo, centro estivo per bambini e ragazzi dalla prima elementare alla seconda media – Meno sicurezza, invece, per quanto riguarda la data di chiusura, a causa delle incertezze sull’inizio dell’anno scolastico. Per ora ci siamo organizzati per procedere fino alla fine di agosto, ma per le conferme dovremo vedere come si svilupperà il discorso della scuola e ascoltare anche le necessità dei genitori”. Un servizio che parte, con determinazione, ma che si trova davanti uno scenario senza precedenti. “Ci stiamo attrezzando per seguire tutte le disposizioni di sicurezza sanitaria. Fortunatamente abbiamo la possibilità di tenere tutti i bambini in un ambiente esterno, all’aperto, però le difficoltà sono notevoli. Basti pensare che il numero di bambini che accoglieremo per l’estate 2020 sarà dimezzato rispetto al passato: potremo seguire fino a 42 bambini, mentre di solito arrivavamo a 85-90. Una bella differenza”. Regole del tutto nuove e tempistiche stravolte, con il via libera arrivato solo pochi giorni fa. Quali difficoltà state riscontrando nel dover organizzare un servizio così importante in così poco tempo? “In realtà, nonostante quello che si possa pensare, negli ultimi mesi non ci siamo potuti fermare, ma al contrario abbiamo dovuto lavorare il doppio: i nostri ragazzi erano già al lavoro da gennaio per preparare il centro estivo di quest’anno con le regole ‘normali’. In seguito, con l’arrivo dell’emergenza, man mano che ci accorgevamo che determinate attività che avevamo pensato non si sarebbero potute proporre, abbiamo dovuto cominciare a preparare, parallelamente, un altro centro estivo con tutte le limitazioni del caso, cercando di reinventare le proposte”. Uno sguardo al futuro: il centro parte e la sua utilità è fuori discussione. Ma, con queste disposizioni, è sostenibile? “Su questo bisogna essere chiari: quest’anno svolgiamo un vero e proprio servizio. Perché è vero che partiamo, ma lo facciamo con la certezza che alla fine saremo in perdita, e di molto. Tutto questo, però, non ci impedisce di procedere, perché è un servizio in cui crediamo fino in fondo”.
Summer Village, tante perplessità
“Ci sono molti dubbi e molte perplessità. – spiega Giacomo Sartini, organizzatore del Summer Village, il centro estivo per bambini dai 3 agli 11 anni che si tiene presso la scuola “Villaggio Primo Maggio” e la Parrocchia Santa Maria Mater Ecclesiae – Dubbi legati soprattutto ad alcune differenze tra le garanzie che abbiamo avuto dalle istituzioni e quello che poi effettivamente troviamo nelle norme”. In che senso? “Durante la riunione in videoconferenza tenuta con i gestori dei centri estivi e l’assessore alla Scuola del Comune di Rimini Mattia Morolli, ho chiesto esplicitamente se fosse possibile evitare che le famiglie, in caso di contagio tra i bambini, potessero rivalersi sugli educatori, vista la difficoltà nel poter stabilire che il contagio sia avvenuto durante le ore del centro estivo. E dall’assessore abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito. Dalla circolare, però, non emerge sicurezza in questo senso. In caso di contagio il gestore deve provare di aver seguito tutte le disposizioni di sicurezza, e ci mancherebbe, siamo d’accordo. Però rimane quest’aura di incertezza che ci mette in difficoltà”. Nonostante questo, però, il Summer Village partirà? “Abbiamo già raccolto le pre-iscrizioni e abbiamo già fornito ai genitori le informazioni e le linee guida di quella che sarà il nostro servizio di quest’anno, quindi siamo pronti a partire. Per la conferma definitiva, però, mancano ancora da chiarire alcuni punti. Penso, ad esempio, ai problemi che potremmo avere al pomeriggio: i bambini saranno pochi nelle ore pomeridiane, ma ancora non ci è del tutto chiaro se sarà possibile accorparli in altri gruppi oppure no. Infine, a tutto questo, si aggiungono i tanti oneri che dovremo sostenere quest’anno rispetto alle estati passate, sui quali è giusto ragionare per bene. La nostra idea, comunque, è quella di procedere con il servizio dal 22 giugno fino ad arrivare al 28 agosto”.
Tutto pronto a San Gaudenzo Don Aldo Amati, parroco di San Gaudenzo, è pronto a partire con il centro estivo GREST San Gau. “Siamo pronti, come data di apertura abbiamo fissato il 15 giugno e andremo avanti fino al secondo venerdì di settembre, anche se dovremo poi vedere come si svilupperà la questione dell’inizio delle scuole.
Seguiremo bambini e ragazzi, dai 4 anni fino ai 15-16, divisi in gruppi secondo le disposizioni di sicurezza”. E il luogo è sempre lo stesso? “Sì, anche quest’anno il centro si terrà presso il Campo Don Pippo, 25mila metri quadrati che ci consentono di seguire i bambini in uno spazio abbondante”. Quanti bambini?
“Contiamo di avere un massimo di 100 iscrizioni, se ci saranno.
Ma la situazione di quest’anno è, per ovvi motivi, di estrema complessità. Il fine del centro estivo – aggiunge don Aldo – non è di certo quello di fare lucro. Sicuramente, però, quest’anno procediamo nella speranza di non andare troppo in perdita. I costi a nostro carico sono molto elevati: ci auguriamo di poter fare fronte a queste difficoltà aggiuntive grazie al supporto di tanti volontari. La situazione, purtroppo, rimane molto complessa”.