L’estate 2018 porterà un’importante novità per le famiglie riminesi. Grazie ai voucher di prossima emissione e ai contributi regionali sarà possibile iscrivere i propri figli ai centri estivi usufruendo di una riduzione che, in media, potrebbe oscillare, a seconda dei singoli casi, tra il 40% e il 50% del valore dell’intera retta mensile rispetto al passato. La riduzione delle tariffe rappresenta uno dei punti cardini delle politiche di conciliazione proposte dal Comune di Rimini per aiutare le famiglie con entrambi i genitori lavoratori e figli piccoli. La tipologia e la modalità del contributo varierà a seconda della fascia di età del bambino e della fascia di reddito delle famiglie, e saranno individuati da due bandi di prossima pubblicazione, a partire da maggio.
A titolo esemplificativo, per quanto riguarda la fascia di età 0/2 anni, i voucher previsti da Palazzo Garampi andranno da un range di contributo di 300-350 euro per le famiglie con Isee compresto tra 0 e 10mila euro, 250-300 euro per famiglie con Isee tra i 10 e i 20mila euro, 200-250 euro con Isee tra i 20 e i 28mila euro. I voucher riguardano la frequenza effettiva dei centri estivi nei mesi di luglio e agosto.
Altro esempio, la fascia di età compresa tra i 3 e i 13 anni sarà, invece, interessata da un’iniziativa regionale, finanziata dal Fondo Sociale Europeo, che prevede per le famiglie con un Isee inferiore a 28mila euro e con bambini che frequentano nel mese di luglio un centro estivo riconosciuto da un apposito elenco, un contributo massimo di 210 euro.
“Sono misure universali di sostegno – commenta Mattia Morolli, assessore ai Servizi educativi del Comune – che leggono i nuovi bisogni sociali e sono rivolte a tutte le famiglie che necessitano di un importante servizio come quello dei centri estivi. La novità è di grande importanza perchè incide in maniera sensibile sulla riduzione del costo finale della retta, andando incontro alle esigenze delle nuove famiglie. Coppie che lavorano anche in estate perchè è mutato il mercato del lavoro, sono sempre meno infatti coloro che hanno il mese di ferie estivo a fronte di piccoli periodi frammentati di riposo, ma anche i nonni sono sempre più individui che ancora lavorano e non sempre possono seguire i nipoti. Le famiglie riminesi inoltre, anche e soprattutto nel periodo estivo, vedono aumentare gli impegni lavorativi legati alla stagione turistica. Non possiamo dunque permettere che mandare i propri figli ai centri estivi sia considerato un lusso. L’universalità e la modularità dei contributi garantiscono inoltre un principio per noi inderogabile, quello di equità sociale. Quel principio che, per rafforzare il concetto, porterà quest’anno ad avere lo stesso costo della retta per tutti i centri estivi, senza le differenze e gli scostamenti tra l’uno e l’altro del passato”.
Lucia Genestreti