Una svolta significativa nella storia della biblioteca si è avuta nel 2007, con il trasferimento nella antica sede dell’abazia di Santa Maria di Scolca del Seminario vescovile e dell’Istituto di scienze religiose. In questa occasione, per decreto del vescovo Mariano De Nicolò, la Biblioteca del seminario (che rimane proprietà del Seminario) è stata unita all’Archivio storico diocesano (del quale è proprietaria la Diocesi ), per costituire la “Biblioteca diocesana”, intitolata al nome del vescovo Emilio Biancheri. Il decreto nella parte che riguarda le finalità della biblioteca, sottolinea che essa deve porsi al “servizio della formazione teologica, dell’animazione culturale, della valorizzazione e del recupero del patrimonio religioso e artistico” e deve essere “luogo di riferimento per sostenere specifici progetti di ricerca nell’ambito della storia riminese, delle scienze teologiche e religiose, del rapporto tra arte e fede, a partire dal territorio stesso”.
Per perseguire queste finalità la gestione della biblioteca diocesana è affidata alla collaborazione tra il Seminario e l’Istituto di scienze religiose; viene previsto un referente istituzionale nella figura del Prefetto al quale competono la direzione del personale, la promozione e il coordinamento dei progetti e delle attività; e, per coadiuvarlo, viene istituita una Commissione Biblioteca e Archivi diocesani, formata, oltre che dal Prefetto, che ne è il presidente, dal rettore del Seminario vescovile, dal direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose, da un esperto di paleografia e sistemi archivistici, indicato dalla Commissione diocesana di arte sacra, e da un membro del Servizio diocesano per il Progetto culturale.
È predisposto, inoltre, un Regolamento per disciplinare i modi della consultazione, l’uso delle fotocopie e del computer, i prestiti e le proposte di acquisto.
Tre bibliotecari a tempo pieno garantiscono la gestione dei prestiti e l’aggiornamento costante del materiale.
La biblioteca si presenta oggi composta di circa 70.000 volumi, distribuiti in quattro ambienti: il fondo antico, che conserva le opere pubblicate dal ’500 all’’800; la sala studio, dove sono poste a scaffale aperto opere di pronta consultazione – dizionari ed enciclopedie – e alcune delle sezioni disciplinari più frequentate come Patrologia, Teologia, Liturgia, Diritto canonico e sono a disposizione per la lettura gli ultimi numeri delle riviste e dei quotidiani in abbonamento; la sala biblica, che raccoglie gli studi moderni sulla Sacra Scrittura; il deposito librario sotterraneo – parte del quale è destinata alla conservazione delle riviste – fornito di termoigrometri, per tener controllati il tasso di umidità e la temperatura.
Il reperimento dei testi è reso, oggi, oltremodo agevole dal fatto che la biblioteca si è dotata di un sito internet, che consente la consultazione on line del catalogo anteriore al 2009.
Le opere catalogate posteriormente a questa data possono essere reperite direttamente sul catalogo denominato CEI Bib o sul catalogo SBN.
A partire da questa data, infatti, la Biblioteca diocesana ha aderito al Progetto Biblioteche Ecclesiastiche (PBE), promosso dalla CEI per “far conoscere, tutelare e valorizzare i beni librari e non appartenenti alle raccolte delle biblioteche ecclesiastiche” e ha adottato – secondo l’accordo che l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici aveva siglato nel 2006 con il Servizio bibliotecario nazionale (SBN) coordinato dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane del ministero per i beni e le attività culturali18 – il sistema informatico denominato appunto CEI Bib, che consente di gestire le pratiche di catalogazione e i prestiti, anche interbibliotecari.
Nasce dalla medesima volontà di mettere “in circolo” i materiali esistenti l’adesione al catalogo nazionale delle pubblicazioni periodiche denominato ACNP. Il catalogo, raggiungibile anche dalla home page del sito internet della biblioteca è consultabile on line e tramite esso è possibile rintracciare le annate di un qualsiasi periodico, individuando la biblioteca che le conserva. A partire dal 2012 sono state inserite nel catalogo nazionale le 250 riviste presenti in biblioteca, sempre più specializzate nei settori della teologia, della omiletica, della pastorale.
Contestualmente è stato attivato il servizio di document delivery, che permette di richiedere ad altre biblioteche gli articoli delle riviste che non sono presenti nella Biblioteca diocesana.
L’intelligente sforzo di sistemazione, unito alla collaborazione con l’ISSR, ha, dunque, in parte cambiato la funzione della biblioteca diocesana, rendendola sempre più luogo di studio, di ricerca e di incontro della comunità scientifica.
Cinzia Montevecchi
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