Home Attualita Casetti, si cambia. Quali sono le novità?

Casetti, si cambia. Quali sono le novità?

Palma Mercurio, in primo piano, Kristian Gianfreda, Giulia Corazzi

CARCERE. Al via la progettazione per la nuova Sezione 1. Oggi ospita circa 30 detenuti, ma dovrebbe averne 23

Palma Mercurio, direttrice casa circondariale di Rimini: “Andare oltre il muro dello stigma. Dare formazione per svolgere un lavoro è fondamentale per ridurre i casi di recidiva. A settembre un open day per gli imprenditori del territorio”

Palma Mercurio, in primo piano, Kristian Gianfreda, Giulia Corazzi

Carcere, novità per la Sezione 1. Avviata la fase progettuale per i lavori di ristrutturazione. La scorsa settimana la ditta che si è aggiudicata l’appalto ha fatto visita ai Casetti insieme ai tecnici del provveditorato regionale.

Si è trattato di un sopralluogo propedeutico all’elaborazione del progetto di rigenerazione dell’edificio che ospita una trentina di detenuti (quando potrebbe accoglierne solo 23). I tecnici si sono avvalsi anche di “rilievi fotografici”. Lo ha riferito la direttrice della casa circondariale di Rimini, Palma Mercurio (nella foto), intervenendo, la scorsa settimana, ai lavori delle commissioni consiliari 2 e 4 del Comune di Rimini.

Il progetto “ dovrà essere elaborato entro 120 giorni (quattro mesi, ndr). La prima sezione sarà restaurata secondo i criteri con cui si è lavorato sulla seconda, che rispetta tutti gli standard europei. Le celle saranno tutte uguali e confortevoli, dotate di angolo cottura”.

Proprio quella del posizionamento del fornelletto a gas, attualmente nei bagni, è una delle questioni da risolvere, secondo l’ordinanza del magistrato di sorveglianza competente per Rimini che sta iniziando ad accogliere i ricorsi presentati dagli avvocati di alcuni detenuti. Uno di essi ha ottenuto una riduzione della pena di 133 giorni (oltre a un piccolo risarcimento economico). Il magistrato ha infatti ritenuto le condizioni di detenzione tali “ da superare la soglia del trattamento inumano e degradante in violazione dell’articolo 3 della Corte europea dei diritti dell’uomo”. Rilevate dal magistrato nell’ordinanza anche umidità sui soffitti e sulle pareti delle docce e, in generale, condizioni igienico sanitarie “ molto scadenti”.

I nuovi fornelletti non saranno a gas ma elettrici, meno pericolosi. I tempi per l’attivazione e la chiusura del cantiere, sono in ogni caso ancora lunghi. Ricevuto il progetto bisognerà far partire il bando per affidare i lavori, che io credo potrebbero iniziare a febbraio del prossimo anno”. Un grande lavoro sarà trovare posto ai detenuti della sezione 1 durante il periodo della ristrutturazione. “ Per reperire i posti necessari, ci rivolgeremo prima al sistema regionale, poi a quello nazionale. Utilizzeremo anche il criterio della residenza dei detenuti, facendo in modo che possano avvicinarsi alle loro famiglie”.

E nel frattempo? C’è qualcosa che si può fare per migliorare

le condizioni nella sezione 1, evitare trattamenti “inumani” e nuove richieste di risarcimento? “ L’attuale conformazione dei bagni, molto lunghi e con nel fondo uno spazio adeguato, dove attualmente si trovano i tavoli con i fornelletti, permette di trasferire gli armadi nei bagni al posto dei tavoli e di spostare i fornelli e tavoli accanto alle finestre che ci sono nelle celle”. Non è tutto.

Abbiamo provveduto ad eliminare alcuni letti e a sensibilizzare i detenuti affinché non tengano più i fornellini in bagno”.

Più volte durante i lavori delle commissioni la direttrice Mercurio, sollecitata dall’incalzare delle domande dei consiglieri comunali, ha tenuto a ribadire un concetto.

Le condizioni della sezione 1 sono del tutto simili a quelle del 90 per cento delle carceri italiane. Quindi lo scandalo non è appena la sezione 1 quanto l’intero sistema carcerario nazionale. Il fornellino in bagno si trova quasi ovunque”. Si può essere contenti così? “ Anche il piano terra dello stabile beneficerà della ristrutturazione. La vecchia sezione 6, quella per i transessuali, chiusa da tempo, ospiterà laboratori produttivi. Il settore interessato sarà quello dell’arte bianca: pasticceria e panetteria. Stiamo organizzando un open day, in settembre, per gli imprenditori del territorio, quelli che per noi sono potenziali datori di lavoro per i detenuti. Per noi dare formazione per poter svolgere un lavoro e fare in modo che un detenuto ottenga un contratto regolare è fondamentale perché all’uscita si riducano i casi di recidiva”.

Allo scopo di favorire l’esito di una buona interazione bisogna coinvolgere al più presto le imprese. “ Bisogna oltrepassare il muro dello stigma e iniziare a considerare il reinserimento all’esterno come normalità”.