Percorrendo la via Laureto, che scende da Mondaino verso Montespino e Tavoleto, il paesaggio è cambiato in questi ultimi tempi. La fatiscente casa canonica di Laureto e la rispettiva chiesa sono ormai una perla antica e nuova che le persone e i curiosi si fermano ad ammirare.
Dopo molti mesi di lavoro, domenica 17 maggio a partire dalle ore 16, il vescovo Francesco inaugurerà la casa sistemata e pronta per ospitare gruppi di ragazzi e pellegrini. Infatti la casa verrà dedicata a Sant’Amato Ronconi, il santo “nuovo” di Saludecio e di tutta la diocesi di Rimini, nato nell’anno in cui moriva Francesco d’Assisi, pellegrino più volte a Santiago di Compostela, campione di carità, di preghiera e di umiltà. Il momento della inaugurazione verrà preceduto, sabato 16 alle ore 21, dallo spettacolo teatrale “Alto e glorioso Dio”, sulla figura del santo patrono d’Italia.
Nel contesto di una natura nel suo pieno splendore, la casa “Sant’Amato”, riportata al suo antico splendore, verrà presentata nella varietà e complessità della sua struttura: le sale, le camere da letto, il verde prato che la circonda, il piazzale dedicato a San Francesco d’Assisi e, soprattutto, la cappella interna dedicata al santo di Saludecio. Il vescovo benedirà in particolare questa cappella e la statua del santo, realizzata dal ceramista Valentino Piccioni. Un luogo di preghiera e di accoglienza, dalla inconsueta bellezza, realizzato con le mani e col cuore di muratori artisti e di tante persone appassionate e quasi sedotte dalla importanza di ciò che Laureto rappresenta.
Questa inaugurazione avviene all’interno della tradizionale festa della Madonna, con tutti gli “ingredienti” tipici di queste manifestazioni: la banda di Mondaino, gli stands gastronomici, la pesca, la musica dal vivo e, soprattutto, l’incontro semplice e profondo di centinaia e centinaia di persone che verranno da tutta la zona pastorale, da Riccione e da tanti luoghi della diocesi. Anche questo incontro semplice di persone è un miracolo che santo Amato saprà ottenere. Quando bellezza e utilità si incontrano, danno origine alla bontà. Questo è e sarà sempre più il miracolo di Laureto.