Il 15 maggio 32 famiglie di Riccione, già in graduatoria, avranno finalmente un tetto a canone calmierato. Vale a dire che, secondo le metrature, costerà dai 300 ai 500 euro al mese. Ad annunciarlo è l’assessore ai Servizi sociali Ilia Varo che ha chiesto all’Acer di “accompagnare le famiglie nelle nuove case di Villaggio Papini con un progetto d’inserimento”. Servirà a tessere quelle relazioni necessarie ad amalgamare i coinquilini, evitando così i classici conflitti che spesso si creano nei condomini. Tanto più quando ad abitare sullo stesso pianerottolo si trova anche qualche persona di diversa nazionalità e con singolari storie alle spalle. Come anticipa la Varo, decisa ad estendere il progetto ad altri palazzi dell’Erp, l’intenzione è quella di “convocare delle riunioni con esperti, non solo per far conoscere tra loro gli inquilini, ma anche per capire quali problemi vivono. Si cerca di creare una piccola comunità e, quindi, solidarietà per prevenire eventuali contrasti. Si curerà l’aspetto relazionale, non si tratterà, dunque, di pure riunioni di condominio”. L’esperimento potrebbe, pertanto, allargarsi anche agli altri 32 appartamenti a canone agevolato, assegnati a San Lorenzo un anno fa.
In arrivo
altri 5 appartamenti
Entro l’anno, intanto, il Comune aprirà il cantiere per costruire 5 nuovi appartamenti dell’Acer al posto dell’ex circolo Arci (nel Ghetto del rio sulla Flaminia). Come anticipa la Varo, gli alloggi sono destinati alle persone che maggiormente vivono in situazioni di precarietà: ragazze madri, vedove e residenti in condizioni di povertà.
Sempre in tema di casa, giovedì scorso il Consiglio comunale ha bocciato a maggioranza la mozione che proponeva di modificare il “Regolamento per l’assegnazione e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”, presentato dalla Lista Civica-Lega Nord all’insegna dello slogan: “ Riccione, prima i riccionesi”. L’assessore a proposito replica: “Abbiamo 133 appartamenti dell’Erp (Edilizia popolare), e altri 64 a canone calmierato. Nei 133 dell’Erp abitano in maggior parte cittadini nati nella provincia di Forlì e di Pesaro-Urbino. In tutti questi appartamenti c’è solo un cittadino straniero”.
La graduatoria
La Varo snocciola le situazioni che hanno determinato determinato l’assegnazione degli alloggi: “Al primo posto – osserva – c’è un riccionese con handicap, al secondo una signora con doppia nazionalità, poi una famiglia residente con quattro figli e un quinto in arrivo, una famiglia con due minori e padre fuggito, un nucleo familiare con bimba disabile… . Situazioni al limite della sopravvivenza”. Negli uffici dei Servizi sociali, intanto, sempre per la graduatoria, sono state presentate 300 nuove domande.
Con la mozione la Civica chiedeva che potessero presentare domanda, solo coloro che risiedono da 5 anni. “Ma il bisogno non si misura così – osserva la Varo -. È necessario tener conto degli handicap, della cura dei familiari. Nel documento si prevedevano anche due punti per ogni giorno di residenza (contro quello unico che applichiamo a partire dal terzo anno e per un massimo di 5.110 punti). La domanda è per tutti i residenti e per chi ha lavoro stabile”.
Nives Concolino