UN PONTE CON LA STORIA (4) L’idea, di Paolo Scarponi e Isidoro Lanari, la lunga amicizia con Osvaldo Cavandoli, la riminesità, sono gli ingredienti segreti del quarantennale Festival internazionale del fumetto e del cinema di animazione?
Quando quel 10 agosto del 1985 alla vecchia Pescheria andò in scena la prima edizione di Cartoon Club, nessuno, ma proprio nessuno, immaginava cosa ne sarebbe venuto fuori.
Come per esempio una storia ormai quarantennale e il conferimento nel 2023 da parte della comunità riminese del prestigioso Sigismondo d’Oro. E pensare che voleva esssere semplicemente una serata dedicata al cinema d’animazione italiano con la proiezione dei filmati in 8 mm di dieci autori, tra cui “l’ineguagliabile” Mr. Linea di Osvaldo Cavandoli.
A “ Un Ponte con la storia”, il format televisivo creato in collaborazione con Icaro Tv, condotto da Maurizio Ceccarini, in occasione del lavoro di digitalizzazione dell’archivio storico del Settimanale ilPonte, è Sabrina Zanetti (nella foto), attuale direttrice artistica di Cartoon Club, tra gli organizzatori sin dalle origini, a ricordare quella serata scolpita nella memoria di tanti.
“ Ero seduta nel pubblico con alcuni amici, spensierata. Non lavoravo e quindi non avevo la preoccupazione di cosa stesse succedendo attorno. Quando ricordo quella serata, soprattutto, il mio pensiero spesso va a Paolo e come ha cambiato la mia vita e quella di tanti altri”, racconta Zanetti.
Il Paolo a cui si riferisce è Scarponi, presidente delle Acli (che con l’assessorato alla cultura di Rimini promuoveva l’evento), animatore culturale, scomparso prematuramente nel ‘91 a soli 43 anni. Cartoon Club nasce da un’idea sua e dello studioso di cinema Isidoro Lanari.
“ Per me Paolo è stato un maestro, come lo è stato per altri. Un incontro che ci ha in fondo cambiato la vita. La sua passione è stata trasmessa a noi. Io quella sera credo di non essermene assolutamente resa conto. Non avevo nessuna consapevolezza di cosa sarebbe successo. Ero solo contenta e felice di essere lì, di vedere queste pellicole bellissime sullo schermo. Il clima era familiare, la gente si divertiva, applaudiva. E’ una sensazione che rivivo ogni volta che finisce un’edizione: tutti ci guardiamo un po’ stanchi, diciamo basta, è l’ultimo anno. Ma poi arriva sempre l’anno dopo e una nuova edizione”.
Sin da quella prima volta si è consolidato il rapporto con Osvaldo Cavandoli, milanese habitué delle vacanze a Torre Pedrera, autore della celebre Linea, e con l’amico Nedo Zanotti, riminese trapiantato a Milano per lavorare nel cinema d’animazione. Con loro due ospiti, il successo è assicurato. L’anno successivo Cartoon Club sale da una a quattro serate. Nell’88 sarà un’intera settimana. Dalla Pescheria si passa a Castel Simondo. Oggi Cartoon Club si svolge in diversi luoghi di Rimini, dal centro storico fino alla spiaggia, passando per piazzale Fellini. Nel 98 arriva l’acquisizione della rivista “ Fumo di China”. Dal 2000 Cartoon Club si afferma come festival internazionale, è un evento dall’importante indotto turistico. Oggi il festival abbraccia cinema d’animazione, fumetto, games, ma anche trasversalmente i linguaggi pop, ospita oltre 300 cortometraggi animati provenienti da 50 paesi, anime, film delle scuole di cinema d’animazione, monografie e serie tv. Propone incontri con autori, registi e case editrici, workshop, mostre, stage, dibattiti, performance musicali e teatrali, didattica e masterclass.
Ogni anno, gli albi speciali pubblicati coinvolgono le principali matite italiane nell’immaginare storie di ambientazione riminese. La mostra mercato del fumetto RiminiComix, con i suoi 200 espositori, è una delle più importanti a livello nazionale. La Cosplay Convention raduna, tra la curiosità di turisti e riminesi, un esercito di migliaia di appassionati che amano vestirsi come i loro personaggi preferiti. e ancora attività e collaborazioni che proseguono per tutto l’anno dentro e fuori dai confini di Rimini.
Cartoon Club mostrò subito la sua capacità di innovare.
“ Fu un’innovazione sia perché proponeva il cinema d’animazione a una ribalta che Rimini non aveva ancora visto e anche per il luogo. La vecchia Pescheria era estremamente interessante come luogo di proiezione.
La gente arrivava, si sedeva sulle sedie che avevamo distribuito lungo la navata ma anche sui tavoloni di marmo dove una volta si vendeva il pesce. La proiezione con la pellicola era altrettanto affascinante. Adesso sembra preistoria, ma ai tempi la pellicola si rompeva, dovevi riattaccarla lì per lì, dovevi montarla con una certa logica. Ma la cosa interessante è stata anche che i disegnatori, gli artisti, i registi che furono invitati già da quella prima serata e che poi ci hanno continuato a frequentare in questi 40 anni, hanno amato molto questo clima, un mix tra interesse culturale per il prodotto del cinema d’animazione e la nostra ospitalità romagnola. Questo era un po’ il succo anche di come si gestivano quegli anni, non c’erano finanziamenti per pagare la presenza degli ospiti quindi venivano tutti volontariamente”.
Cachet in natura…
“ Esatto, esatto, si dava in cambio una bella cena, piadina e Sangiovese. Questi erano gli elementi che però hanno fatto sì che poi si creassero delle relazioni durature, come ad esempio con Osvaldo Cavandoli.
Con lui si è generato un legame fortissimo, tanto che ha frequentato e ha sostenuto il festival anche negli anni successivi alla scomparsa di Paolo Scarponi”.