Nuovo anno pastorale per la Caritas diocesana. L’appuntamento è per martedi 27 settembre, alle ore 18, con la Messa nella chiesa “Madonna della Scala” presieduta dal vescovo Mons. Francesco Lambiasi.
Alla messa, sono invitati tutti i volontari e operatori della Caritas diocesana: sarà l’occasione per salutare e ringraziare quanti hanno terminato il loro servizio (per motivi di età e di salute) e quanti invece iniziano il loro impegno; chi ha terminato l’anno di Servizio Civile Volontario e chi lo sta per cominciare (13 ragazzi e ragazze). Ma si pregherà anche per i volontari e operatori e loro familiari defunti.
PER UNA CARITAS “IN USCITA”
“Misericordia e Missione per una Caritas in uscita missionaria”. È questo il tema dell’anno, inserito nel cammino diocesano, “Per una Chiesa in uscita missionaria”.
Da quando Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, ha richiamato l’urgenza di essere sempre più “Chiesa in uscita”, questa è diventata una sorta di parola d’ordine: apriamo le porte, tutti fuori, usciamo… ma per quali strade? C’è il rischio di non sapere bene dove andare e che questo ci impedisca di uscire. Ancora una volta Papa Francesco ci dà indicazioni precise.
– Occorre “uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo>” ( EG 20).
– “La Chiesa in uscita è una Chiesa con le porte aperte. Uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza senso”. ( EG 48).
– “Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze… mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: voi stessi date loro da mangiare”. (EG 49)
MISERICORDIA E MISSIONE
Domenica 13 novembre, in Diocesi, si chiuderà l’Anno giubilare della Misericordia e per la Chiesa di Rimini inizierà quello della Missione. C’è il rischio di cambiare “tema” dimenticandosi che la misericordia e la missione si illuminano e si “in-formano” (si danno forma) a vicenda. Se misericordia significa volgere il cuore ai miseri, allora essa non può che essere missionaria, cioè rivolta a coloro ai quali nessuno guarda, agli esclusi; e non si può essere missionari senza misericordia, senza cioè abitare le periferie esistenziali della storia con il cuore compassionevole e misericordioso di Cristo.
Come è possibile essere sempre più una Caritas “in uscita missionaria”?
Nei prossimi mesi non ci aspettiamo che diminuiscano le persone che fanno la fila per mangiare alla mensa (l’anno scorso sono stati preparati 97.000 pasti), per un aiuto per le spese sanitarie o per pagare le bollette e l’affitto, o che chiedono il materiale scolastico per i figli. Non ci aspettiamo che diminuisca il numero dei profughi e dei richiedenti asilo. Non pensiamo che l’Emporio solidale, aperto da poco, sia destinato a breve alla chiusura per mancanza di “clienti”. Anzi.
Mentre l’impegno ordinario a servizio degli esclusi aumenta, sono tre le direttive sulle quali siamo chiamati a spenderci:
– aiutare i poveri a crescere nella loro dignità;
– promuovere sempre più la dimensione comunitaria dell’accoglienza;
– aiutare la società civile ad assumersi i suoi compiti.
STRADA FACENDO…
La lettera pastorale del Vescovo Lambiasi, dal titolo Strada facendo, un cammino spirituale sulle tracce del vangelo di Matteo; è stata scritta “per aprire il cuore al vangelo della misericordia, per ascoltare il vangelo della misericordia nella storia, per camminare nella storia con la misericordia del vangelo”.
Strada facendo, “non si può distogliere lo sguardo e voltarsi dall’altra parte per non vedere le tante forme di povertà che chiedono misericordia – ha sottolineato Papa Francesco ai partecipanti al Giubileo degli operatori di misericordia -. E questo voltarsi dall’altra parte per non vedere la fame, le malattie, le persone sfruttate…, questo è un peccato grave!”.
Nella Messa di martedi 27 settembre, memoria di San Vincenzo fondatore delle “Figlie della Carità”, il Vescovo darà il mandato ai volontari e operatori della Caritas e lo farà proprio con le parole di Papa Francesco: “Voi siete artigiani di misericordia (…) Voi esprimete il desiderio tra i più belli nel cuore dell’uomo, quello di far sentire amata una persona che soffre. (…) La credibilità della Chiesa passa in maniera convincente anche attraverso il vostro servizio verso i bambini abbandonati, gli ammalati, i poveri senza cibo e lavoro, gli anziani, i senzatetto, i prigionieri, i profughi e gli immigrati, quanti sono colpiti dalle calamità naturali… voi toccate la carne di Cristo con le vostre mani”.
Che ogni crocifisso della storia possa fare l’esperienza cantata da Baglioni: “Strada facendo vedrai che non sei più da solo strada facendo, troverai un gancio in mezzo al cielo e sentirai la strada far battere il tuo cuore…
vedrai più amore vedrai!”.
Cesare Giorgetti