Da anni si discute di riforme istituzionali e l’attuale governo ha presentato al Senato – e già approvato – il disegno di legge costituzionale, ritenuto indispensabile per dare consistenza al Comitato parlamentare per le Riforme. Tutto ciò mentre i cosiddetti quaranta “saggi sulle riforme”, nominati dal governo Letta, hanno già preparato un rapporto dove vengono suggeriti a governo e parlamento la fine al bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei parlamentari e il cambio del titolo V della Costituzione e la riforma del governo. Se questi passaggi hanno già suscitato un dibattito vivace, più diretta e concreta si fa la domanda sulla sorte della stessa Costituzione, su quali punti intervenire davvero e quali conseguenze si possono prevedere da questi interventi.
Proprio il tema “Che fare della costituzione?” è stato scelto dalla Libera università popolare “Igino Righetti” per aprire l’anno accademico. L’appuntamento è per lunedì 21 ottobre, alle ore 18, nell’aula magna della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini (Palazzo Buonadrata, Corso d’Augusto), con la prolusione del presidente emerito della Corte costituzionale Ugo De Siervo. Già ordinario di diritto costituzionale all’Università di Firenze, De Siervo è attualmente presidente del Comitato scientifico dell’Istituto “Giuseppe Toniolo”, Istituto di diritto internazionale della Pace.
Il tema scelto dalla Università Popolare è davvero attuale in una situazione difficilissima per la vita del paese. A conclusione dell’intervento del prof. Ugo De Siervo (di ritorno a Rimini dopo aver partecipato in primavera al congresso nazionale della Federazione Universitari Cattolici Italiani), è previsto un dibattito pubblico.
Patrizio Placuzzi