È proprio questo l’epilogo dell’industria riminese della vacanza? Saranno solo i prezzi bassi a tenerci a galla o c’è dell’altro? In pratica, in una stagione complicata e difficile come quella attuale, quali sono i nuovi orientamenti che il turismo riminese potrebbe prendere per fare il cosiddetto salto di qualità?
La lettura di Eugenio Angelino, direttore di Promozione Alberghiera e Rimini Reservation (la partecipata del Comune, specializzata nelle prenotazioni last minute e nella vendita di pacchetti) è di quelle che invitano a non perdere la speranza.
“Oggi la concorrenza si gioca sempre più tra territori e Rimini sta cominciando ad avere un’identità più forte legata soprattutto agli eventi”. Angelino porta l’esempio della serata organizzata da Calzedonia lo scorso marzo: “Abbiamo acquisito l’immagine di un territorio legato anche a marchi prestigiosi. Il giorno dopo ci hanno chiamato dalla Spagna per chiederci materiali su Rimini”. Insomma anche Rimini può essere “in” e apparire come la location più adatta all’organizzazione di eventi apprezzati.
“A settembre – prosegue Angelino – ospiteremo per la prima volta il Festival della cucina italiana, al Parco Galvanina dal 6 all’8 settembre (13ª edizione, una media di 80mila presenze), e il Blog Fest dal 20 al 22 settembre in centro a Rimini”. Oltre tremila gli appassionati accorsi a Riva del Garda l’anno scorso. In entrambi i casi c’è la possibilità che gli eventi restino in terra riminese. Ma Angelino va oltre, citando la scelta strategica del Comune di lanciare il “Capodanno più lungo del mondo” già a febbraio, lo spostamento di Sportdance (sfiorate le 170mila presenze a Rimini Fiera) da giugno a luglio, che ha consentito pacchetti ad hoc, le tante attrattive in alta come in bassa stagione.
Ma basteranno gli eventi a tenerci a galla? “Gli alberghi devono riuscire a vendere le camere attraverso il territorio, è questa la direzione da intraprendere – suggerisce l’esperto -. Se ci si limita a vendere la camera, il principale fattore competitivo resterà sempre il prezzo”. Un esempio? Angelino cita l’hotel Universo di Lucca: sul sito Internet campeggia l’offerta “Visita alle cantine delle colline lucchesi” con camera allegata. Anche in una stagione complicata come quella attuale, è il pacchetto che può fare la differenza e le risorse in tutto il territorio romagnolo, dalla costa alla collina, non mancano. C’è però un grosso ostacolo all’orizzonte. “Gli alberghi non possono fare pacchetti, è la legge 7 sul turismo ad impedirlo” ricorda Angelino. Datata 1997, poi rivista nel 2003, è ormai preistoria ed impedisce di fatto ai singoli hotel di vendere camera più spiaggia, escursioni e ingressi ai parchi. Pena una multa di 500 euro. Di conseguenza, solo agenzie di viaggio, cooperative e associazioni alberghiere possono farlo, ma per le singole strutture ricettive non è la stessa cosa. L’assessore provinciale al Turismo Fabio Galli sottolinea l’urgenza di una modifica, più al passo con i tempi. Il collega in Regione, il riminese Maurizio Melucci, promette di occuparsene dopo l’estate. Se è vero che può essere questa la vera strategia scaccia-crisi, c’è da prendere il primo volo disponibile. E in fretta. (al.lea.)