Il Tg2 non manda in onda il servizio su come difendersi dal caldo, è strage di anziani e bambini. Il titolo di un articolo di Lercio (quel sito satirico i cui articoli, lo ribadiamo, in quanto inventati NON vanno condivisi con commenti indignati) testimonia di come la premura di informare su come evitare il disagio da calore sia diventata negli ultimi anni un po’ pleonastica. Che non sia opportuno organizzare una caccia al tesoro per i bimbi a mezzogiorno nel parcheggio di una zona artigianale in pieno luglio, ci si può arrivare a intuito. Ma tra le pieghe dei famosi decaloghi per limitare il disagio del caldo qualcosa su cui fare considerazioni comunque si trova. Ad esempio l’indicazione “stare il più possibile in luoghi con aria condizionata”. Ma a noi che ci viene la bronchite solo a sentirla nominare, l’aria condizionata, non ci pensa nessuno? E poi ovviamente i consigli vanno contestualizzati, tenendo conto che spesso chi li redige ha in mente la fasce più a rischio. “Stare il più possibile con altre persone”, si leggeva in un vademecum. Se riferito agli anziani soli, l’indicazione è senz’altro condivisibile. Ma in termini assoluti non è detto che stare con altre persone serva a limitare il disagio. Anzi. Certe persone – e tutti ne abbiamo qualcuna – sono da evitare come un panino con cotechino e peperoni mangiato sotto il sole alle due di pomeriggio.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini