Le premesse quest’anno sono buone, visto l’andamento della prima parte di stagione. Ma poiché ormai non si può più dire “aspettiamo la fine dell’estate per i bilanci” perché l’estate è finita, a uso dei pubblici amministratori delegati al turismo ricordo alcune indicazioni non richieste per commentare i bilanci di fine stagione. Come noto i dati ufficiali sulle presenze turistiche vengono elaborati da due entità con modalità per certi aspetti differenti: l’Osservatorio regionale e l’Istat. Qualora entrambi diano dati favorevoli, sottolinearlo ampiamente. Qualora uno dia dati favorevoli e l’altro meno, ovviamente specificare che quello più attendibile e ufficiale è quello che dà i dati migliori. Qualora i propri dati siano buoni ma meno di quelli di altre città limitrofe, parlare solo dei propri dati. Qualora si sia un amministratore della città limitrofa in questione, sottolineare signorilmente il successo del sistema turistico territoriale ma facendo capire che il proprio successo è più successo degli altri. Qualora i dati non siano proprio positivi, quale che sia il rilevatore: “La programmazione turistica non conosce sosta e la nostra città sta già preparando un ricco e suggestivo calendario di eventi per le feste natalizie”.
Risposta rapida.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini