Arti, visione e relazioni. La Festa del Borgo Sant’Andrea ritorna dal 12 al 14 ottobre, nel centro storico di Rimini, “cavalcando” questi tre cavalli di battaglia.
Le arti sono sintetizzate in quegli artisti di strada che incuriosivano gli abitanti e li “costringevano” a scendere dalle proprie abitazioni per assistere ai vari spettacoli.
Le Visioni sono quelle di una Rimini passata o che “non c’è più”, a seconda di come la si vuole pensare. Ma anche le Visioni su Rimini, quella del presente e del futuro, che ha bisogno di relazioni tra persone ed è capace di guardare e accompagnare (anche in modo concreto) i suoi figli che operano all’estero, come nel caso di Massimo Migani e della sua opera a Mutoko, in Zimbabwe, nella missione All Soul, della quale ha preso il testimone da Marilena Pesaresi.
Sono questi tre aspetti (arti, visioni e relazioni tra persone) i fili conduttori della 12ª Festa del Borgo S. Andrea, la terza organizzata dalle Acli provinciali di Rimini, in programma dal 12 al 14 ottobre. “In origine erano quattro le feste rionali che si alternavano a Rimini: Festa del Borgo San Giuliano, Festa del Borgo San Giovanni, Festa di Borgo Marina. – rammenta il presidente di Acli, Marco Tamagnini – Il Covid ne ha azzerate due, noi siamo stati i primi a ripartire. Ed ora iniziamo a raccogliere i frutti”. Quali? Tamagnini li propone giustamente orgoglioso. “In primis il rapporto con la parrocchia San Gaudenzo, perché qui è nata la festa grazie a don Alvaro Della Bartola. I parrocchiani si stanno riavvicinando alla festa nelle vesti di volontari. Inoltre il rapporto con i commercianti e i residenti. Stare assieme e fare cultura è nel dna di una associazione come Acli”.
Un pensiero il presidente Acli lo rivolge anche a Gamberini e all’Isotta, una delle ultime vere, storiche borghigiane.
Una delle belle novità dell’edizione 2024 (www.borgosantandrea.net) è rappresentata dal rapporto instaurato con i commercianti. Gli espositori della Festa del Borgo Sant’Andrea saranno 55, dei quali ben 15 sono commercianti del luogo che ‘usciranno’ con le loro attività sui marciapiedi del borgo.
“Questa manifestazione, profondamente radicata nella storia locale, rappresenta un tributo al legame autentico tra una delle comunità più antiche della città e il suo territorio. – spiega il direttore artistico, Sabrina Zanetti – L’edizione 2024 è dedicata al tema delle arti e delle visioni: un dialogo tra tradizione e futuro, dove l’espressione artistica diventa il veicolo per esplorare e immaginare nuovi orizzonti”.
“Collaborare con eventi come la festa del Borgo di Sant’Andrea non è un dovere istituzionale – assicura l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini, Yuri Magrini intervenuto alla presentazione della 12ª edizione – Manifestazioni di questo calibro sono solidali, tengono insieme le comunità, le attività di prossimità, la parrocchia. L’amministrazione comunale riconosce il ruolo e l’importanza di questa attività gratuite e volontarie che hanno un interesse e una ricaduta pubblica”.
Le strade del Borgo si animeranno da sabato 12 a lunedì 14 ottobre con performance di artisti di strada, spettacoli dal vivo e installazioni creative per trasformare ogni angolo in un’esperienza interattiva. Due i palchi principali: in piazza Mazzini e in via Melozzo da Forlì. Ospiteranno tanti concerti (Filippo Malatesta, Qluedo, Nashville & Backbones, Moka Club, Free Message Quartet, Il Diavolo & L’Acqua Santa) ma anche dj set e spettacoli.
La Sala don Pippo, in parrocchia, sarà invece il palcoscenico degli incontri. Quelli sull’arte, con lo storico e critico d’arte Alessandro Giovanardi (domenica e lunedì) ma anche presentazioni di libri (Salvatore Di Grazia con Infanzia istriana e il presidente delle Acli nazionali Emiliano Manfredonia con L’armonia degli sguardi) e due serate di proiezioni davvero intriganti.
C’è molta attesa anche per le proiezioni sui muri del Borgo: le Visioni distopiche della Rimini del futuro di Samuele Grassi, e le Visioni urbane di Rimini sparita.
“La parrocchia di San Gaudenzo è lieta di riprendere a collaborare con più vigore alla realizzazione della festa. – assicura Agnese Urbinati – E’ una bella maniera anche per valorizzare il santo patrono della parrocchia e della Diocesi. La messa di lunedì con il vescovo, l’esposizione della reliquia del santo e la presentazione della copia del dipinto di Raffaello, Matrimonio della Vergine, donata da un parrocchiano, sono i momenti religiosi più importanti. Ma non dimentichiamo i parrocchiani che hanno messo gratuitamente a disposizione contenuti e cortili”.
Già, i cortili. Oltre alla gastronomia locale e ai mercatini artigianali che non possono mai mancare in una festa popolare, insieme alle iniziative per bambini, originale è la proposta dei cortili e delle botteghe (“L’arte nel cuore del Borgo Sant’Andrea), con gli stessi abitanti che organizzano in sei punti differenti (bottega di via Saffi 14, cortile ex Pivi tende, cortile casa del Mobile, cortile casalinghi Balducci, cortile Saffi 37, bottega ex legatoria, via delle Fosse) laboratori di cucito, la bottega di San Gaudenzo per Mutoko, fotografia e pittura, mostre di radio d’epoca e giochi antichi. Anche iniziative come queste mantengono vivo lo spirito di solidarietà tipico di questo “quartiere” di Rimini e dei suoi abitanti.
Tommaso Cevoli