Rimini è boom di gite scolastiche, c’è voglia di cultura e di arte.
In questo primo quadrimestre del 2023 gli ingressi ai musei superano i livelli pre Covid. “La ripresa del turismo è iniziata”- commenta il Sindaco di Rimini Jamil Sadeghlvaad–
I dati Istat del primo trimestre segnano +69% degli arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e +34,6% di pernottamenti. Il museo della città e la Domus del Chirurgo hanno registrato un notevole aumento degli ingressi con finalità didattiche e scolastiche: in museo sono stati 7.724 e alla Domus 1.406 i giovani accolti dalle attività didattiche comunali.
Con la Primavera 2023 fino a Giugno, tra Domus e Museo, ci si prepara ad accogliere 210 gruppi scolastici (previsti circa 4.400 studenti).
“I dati confermano che il cuore antico di Rimini, simboleggiato dalla Domus del Chirurgo, rappresenta ancora un elemento di attrattività straordinaria, soprattutto per il mondo della scuola -afferma il direttore dei musei Giovanni Sassu – Ed è un segnale importante, perché non esiste il museo senza un rapporto privilegiato e profondo con i giovani, un legame da immaginarsi come scambio dinamico”.
Grande interesse anche per il Fellini Museum, sono stati oltre 2.600 gli studenti che lo hanno frequentato nel primo quadrimestre del 2023, nell’ambito di specifici progetti didattici o in visite scolastiche autonome. Di questi alunni il 20% è venuto dalla scuola primaria o da quella secondaria di primo grado, e ha fatto riferimento principalmente a due proposte di ‘alfabetizzazione del linguaggio cinematografico’, promosse dall’associazione ‘Made Officina Creativa’ e dall’Arci. A fornire la maggioranza degli studenti sono state le visite organizzate dalle Università, tra cui quelle di Bologna, Teramo, Ferrara, Roma e dall’austriaca Klagenfurt, hanno composto il 6% di questa parte di pubblico. Complessivamente il 30% degli oltre 2.600 alunni proviene da fuori provincia.
“Il lavoro con le scuole richiede tempi lunghi di semina e accudimento – assicura il responsabile del Fellini Museum Marco Leonetti – E se per qualsiasi museo nato da poco, quella della didattica è una delle attività più delicate da congegnare e imbastire, per un museo sul cinema, un’arte che non è inserita nel percorso curriculare di alcun indirizzo scolastico, l’impresa è ancora più necessaria e attuale. In più noi, che lavoriamo sull’opera e sulla eredità di un solo regista, per quanto unico e geniale, e che quindi non abbiamo termini di confronto e modelli a cui ispirarci, dobbiamo imparare a costruire proposte originali e significative – conclude così il suo commento Marco Leonetti – Abbiamo cominciato a farlo collaborando con associazioni e istituti scolastici e affiancandoli nel loro lavoro: i risultati fino ad ora raccolti sono stati per noi molto soddisfacenti e incoraggianti. È un ottimo inizio”.
Francesca Arlotti