Gli indirizzi di una Amministrazione pubblica si materializzano nelle poste di bilancio. Se un ente investe su una voce, al posto di un’altra, esprime le sue priorità. Quindi non ci sono dubbi che il bilancio rappresenta un indirizzo pesante. Concreto. Vale anche per quello comunale. Volerlo discutere pubblicamente, come ha provato a fare qualche mese addietro il Pd riminese, è lodevole quanto azzardato. Non tanto per la partecipazione, scarsa, e già qui bisognerebbe chiedersi come mai data l’importanza della posta, ma soprattutto perché chiamare a discutere un bilancio così impegnativo e carico di numeri, di non facile comprensione, ed è un eufemismo (il bilancio consuntivo 2022 e preventivo 2023 lo si può trovare all’indirizzo: www.comune.rimini.it/amministrazione-trasparente/bilanci/bilancio-preventivo-e-consuntivo), richiede quanto meno due precondizioni: la redazione di una versione sintetica, a cura dell’Amministrazione, in un linguaggio comprensibile, delle maggiori poste di entrata e di uscita (3-4 pagine al massimo); una conoscenza, da parte del pubblico, dell’interesse generale e delle maggiori criticità del territorio (esempio: nel 2022 a Rimini non si è creato nessun nuovo posto di lavoro… cosa c’è nella previsione di bilancio 2023 sul merito? Oppure: se non so che in lista d’attesa per un alloggio popolare ci sono circa duemila famiglie, non chiederò conto di quanto investe il Comune per la casa, ecc.). Solo conoscendo potrò chiedere all’Amministrazione come mai da una parte si spende tanto e dall’altra niente o in modo insufficiente. Se manca questa informazione primaria viene meno il punto di osservazione (punto di vista) da cui esprimere una valutazione, positiva o negativa, alla redazione di un bilancio. E si finisce, com’è accaduto, che gli unici interventi si siano limitati, probabilmente approfittando della presenza del Sindaco e dell’assessore al Bilancio, a piccole rivendicazione di quartiere. In sintesi: ben venga il confronto pubblico sul bilancio, ma questo va adeguatamente preparato. Altrimenti, più di un confronto diventa una comunicazione a senso unico. Non una interlocuzione.
Alberto Rossini